Interrogazione consiliare sul focolaio di San Massimiliano Kolbe. "Vivere Amelia" chiama la Pernazza a verificare.

Interrogazione consiliare sul focolaio di San Massimiliano Kolbe. "Vivere Amelia" chiama la Pernazza a verificare.
di Francesca Tomassini
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Martedì 2 Febbraio 2021, 18:48

AMELIA - Non si placa la polemica su San Massimiliano Kolbe dove, dallo scorso 17 gennaio sono stati accertati oltre trenta casi di positività al Coronavirus. Oggi, il gruppo consiliare Vivere Amelia ha presentato un'interrogazione con cui chiede alla sindaca Laura Pernazza di farsi parte attiva nel verificare quanto accaduto presso la chiesa quel giorno. Il gruppo ha deciso di raccogliere l'appello lanciato da Rete Resistente Amelia nei giorni scorsi, in cui si chiedeva ai consiglieri di minoranza di attivarsi urgentemente per fare al più presto chiarezza. «A seguito dell’ordinanza comunale n. 15 del 30 gennaio 2021 del Comune di Amelia -si legge nel comunicato diffuso dalla Rete e riportato integralmente nell'interrogazione-  in base alla quale sono state introdotte ulteriori misure restrittive per il Covid-19, sollecitiamo i consiglieri di minoranza di attivarsi urgentemente per fare al più presto chiarezza sulla situazione che si è venuta a creare ad Amelia. Un appello urgente dettato dal crescente clima di insofferenza da parte della cittadinanza per la circolazione di notizie, per le quali è necessario accertarne la fondatezza, circa il mancato rispetto dei protocolli anti-Covid durante la messa del 17 gennaio, presso la chiesa Kolbe, e lo svolgimento di un rinfresco per una festa di compleanno che si è tenuto nei locali adiacenti nello stesso giorno. Episodi che potrebbero rappresentare la spiegazione dell’improvviso incremento del ritmo dei contagi. Questi fatti, se fossero accertati, sarebbero oltre che gravi, scandalosi visto il possibile coinvolgimento di figure istituzionali di rilievo dell’amministrazione e del territorio. Imperativo il bisogno di trasparenza per preservare la credibilità delle istituzioni locali, le stesse chiamate a garantire il rispetto delle regole e la salute della cittadinanza».

A questo proposito, a nulla sono valse le smentite del parroco di San Massimiliano padre Sergio Prina che nei giorni scorsi ha diffuso un comunicato rigettando categoricamente l'ipotesi di qualsiasi festeggiamento. 

«Considerato -chiude la mozione - che il gruppo Vivere Amelia ritiene che la richiesta sia fondata, è interesse di tutta la popolazione venire a conoscenza di come ciò sia potuto accadere e se vi siano stati comportamenti "negligenti" e in caso positivo, chi li abbia posti in essere».

Dal canto suo, la sindaca Pernazza ha invitato in più occasioni chiunque fosse in possesso di informazioni attendibili e circostanziate, a farsi avanti con un esposto per dar modo alle autorità preposte di procedere alle verifiche. 

«Al momento -ha dichiarato nei giorni scorsi- non ho evidenza circa nessuna festa.

Le persone contagiate che ho chiamato come faccio per tutti i casi accertati di positività al virus,  mi hanno riferito sulla possibilità di essersi contagiati partecipando alle varie messe che si sono svolte presso la chiesa di San Massimiliano, nessun riferimento, finora, è stato fatto a feste o similari». 

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