Amelia, battuta di caccia tra le case e minacce a un poliziotto: la procura chiude le indagini e denuncia due cinquantenni

L'avvocato Giacomo Marini: "Nell'interrogatorio il mio cliente chiarirà tutto"

Amelia, battuta di caccia tra le case e minacce a un poliziotto: la procura chiude le indagini e denuncia due cinquantenni
di Nicoletta Gigli
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Sabato 27 Maggio 2023, 07:51

AMELIA - Spari di arma da fuoco tra le case e cinghiali che scappano via inseguiti da un cane.

Una battuta di caccia al cinghiale in un luogo insolito, vicino alle abitazioni, andata in scena ad Amelia e finita all’attenzione della procura ternana.

Per l’episodio che risale al 27 novembre del 2021 la procura ha chiuso le indagini con la denuncia di due cinquantenni, uno residente ad Amelia e l’altro a Narni. Il primo è indagato per minaccia a pubblico ufficiale, il secondo per essersi rifiutato di mostrare i documenti d’identità.

Tutto inizia alle 13 e 30. Il poliziotto in servizio alla questura di Terni, che abita a due passi dal luogo dove qualcuno ha sparato, esce di corsa per verificare cosa stia accadendo.

Nel frattempo si allarmano anche altri residenti. Uno di loro chiama il poliziotto, gli dice di aver sentito sparare dalla direzione del pastificio amerino, che si trova di fronte alla sua abitazione. In via delle Rimembranze in quel momento c’è un fuoristrada con a bordo il cinquantenne amerino, poi denunciato, che sta richiamando i propri cani.

Quello che accade in quei minuti finirà in procura.

Il poliziotto, che è fuori servizio, si qualifica ma il cinquantenne, per l’accusa, risponde che sta facendo la caccia al cinghiale da solo, che è titolato a farlo e che, se non si allontana, lo denuncerà per interruzione di attività venatoria. «Vuoi impedirmi di cacciare perché ritieni che sia una zona tua» gli dice senza sapere che lui la licenza non l’ha rinnovata.

Vista l’aria che tira il poliziotto chiede l’intervento dei carabinieri e mentre aspetta il loro arrivo vede arrivare un fuoristrada con due uomini a bordo. Che non vogliono mostrare i documenti e si allontanano mentre il cinquantenne invita il poliziotto a stare attento. «E’ un consiglio» gli ripete. Nelle carte le minacce contro «gente che non merita di stare in polizia».

Nel frattempo, per risalire all’identità del narnese, il poliziotto dovrà cercare su facebook. Tra le foto c’è anche il fuoristrada dell’uomo con tanto di targa, che consente di identificarlo.

La certezza è che l’episodio degli spari tra le case viene messo nero su bianco dal poliziotto. E che da quel giorno i residenti non hanno assistito più a battute di caccia al cinghiale di giorno mentre di notte capita di sentire, ha detto un residente, il passaggio di fuoristrada e al mattino di «notare tracce del loro passaggio anche nel terreno di proprietà». Nel passato del narnese provvedimenti di divieto di detenzione di armi e munizioni e il mancato rinnovo della licenza da caccia. Nel passato dell’amerino gli stessi provvedimenti, poi revocati dal Tar dell’Umbria.

«Si tratta di una vicenda molto grave e complessa - dice  Giacomo Marini, legale del narnese. Il mio cliente è assolutamente estraneo alle contestazioni, come al solito lotterò per dimostrare la sua innocenza. Nei prossimi giorni ci sarà l’interrogatorio in procura e sono certo che il mio cliente chiarirà ogni dubbio».

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