«Nel corso di questi due anni è scattata una grande azione di solidarietà per aiutare le aziende a risollevarsi. Tuttavia, non sono mancati episodi di mera e gravissima speculazione - è scritto nel report -. Sono diverse decine, infatti, le aziende agricole che hanno ricevuto proposte di acquisto con offerte economiche particolarmente basse. Lo stesso fenomeno si è registrato con riferimento a numerose proposte di acquisto avanzate ai proprietari di animali allevati e impossibilitati a restare nelle stalle considerate inagibili perché pericolose o parzialmente crollate».
Anche la dirigenza di Coldiretti Umbria ha partecipato a Roma alla presentazione del sesto Rapporto Agromafie 2018 elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare. «L’agricoltura e l’alimentare - commenta il presidente Coldiretti Umbria Albano Agabiti - sono considerate aree prioritarie di investimento dalla malavita che ne comprende la strategicità, specie in tempo di crisi, per questo occorre non abbassare la guardia e continuare a vigilare anche a livello locale».
«Per contribuire a questa battaglia, Coldiretti - ricorda Diego Furia direttore regionale - ha promosso l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, con Giancarlo Caselli presidente del comitato scientifico. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano, tra l’altro, la necessità di stringere le maglie ancora larghe della legislazione, con la riforma dei reati in materia agroalimentare».
Allestita per l’occasione la tavola de “Il crimine nel piatto degli italiani” con i casi più eclatanti, dall’antipasto al dolce, di portate illegali frutto di traffici, inganni, frodi e manipolazioni per speculare sul cibo e sulle filiere agroalimentari.
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