Agricoltura in ginocchio per la super gelata d'aprile

Agricoltura in ginocchio per la super gelata d'aprile
di Cristiana Mapelli
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Venerdì 9 Aprile 2021, 16:11

Una gelata straordinaria ad inizio primavera in un momento molto delicato per la vegetazione. Con effetti sulle coltivazioni agricole, in particolare su frutta, viti e ortaggi, tali da poter compromettere il raccolto. Secondo il report del Centro funzionale della protezione civile regionale, il record è stato raggiunto a Cascia, con – 10,5 gradi alle sei del mattino. Poco meglio a Perugia, che raggiunge – 5 a Ponte Felcino, - 4 ad Assisi, - 6 a Città di Castello, - 5 a Foligno e Castiglione del Lago. Nel Ternano il picco è stato rilevato a Piediluco con -5,5, a Orvieto – 1 mentre a Terni la temperatura si è fermata a –0,4. 

MONTEFALCO

Per i tanti viticoltori umbri, che hanno visto le gemme dei vitigni colpite dal gelo e che ora stanno cercando l’entità dei danni, quello di ieri è stato un brutto risveglio. «Ci vogliono un po’ di ore per capire se il gelo ha seccato le gemme oppure no». Le parole sono quelle di Filippo Antonelli, imprenditore e presidente del consorzio per la tutela dei vini di Montefalco.«Sagrantino e trebbiano spoletino – continua Antonelli - sono culture tardive e il gelo arrivato ora potrebbe non aver fatto troppi danni. Più danni, invece, per sangiovese, grechetto e merlot. Purtroppo ora da fare c’è davvero poco. Prima faremo il punto sulla situazione e poi chiederemo di attivare lo stato di calamità naturale, seppur con le mille difficoltà che determina». Preoccupazioni confermate da Marco Caprai, a capo dell’azienda di famiglia. «La gelata di questa mattina e i conseguenti danni sulla produzione non fa che aumentare il peso che le aziende hanno in questo momento sulle spalle – spiega Caprai - . Oltre al blocco del settore ristorativo a causa della pandemia, ora i produttori dovranno sostenere tutte le spese della stagione normale, senza però coglierne i frutti, e quindi produrre la giusta quantità di vino».

TRASIMENO E ORVIETANO

Danni in valutazione anche al consorzio di tutela dei vini del Trasimeno. «Al momento segnalo lievi danni sul nostro territorio – spiega il presidente Emanuele Bizzi – circoscritto ai fondi valle e alle varietà precoci.

Nei prossimi giorni avremo un dato più chiaro, quando alcune gemme si seccheranno per effetto del gelo». Più ottimisti i commenti dal Consorzio tutela vini Orvieto.  «Certamente la gelata della scorsa notte non ha fatto bene alle coltivazioni – dicono – è necessario però non generare allarmismi: sarà possibile, solo fra qualche giorno, constatare e quantificare la portata del danno provocato ai vigneti». 

SETTORE IN ALLARME

Passata la notte che ha visto temperature sotto lo zero in tutta l’Umbria, ora il mondo dell’agricoltura conta i danni. Di un vero e proprio allarme nelle campagne parla Coldiretti Umbria, con temperature scese anche a - 10. Dal monitoraggio di Coldiretti risultano già forti ripercussioni, nella zona del Perugino per gli ortaggi fuori serra, come fave, carciofi, asparagi e piselli ma anche per le fragole.  Di una gelata storica, la peggiore degli ultimi 20 anni, parla anche Cia Umbria. Gli imprenditori vitivinicoli da questa mattina si sono confrontati in un tam tam di telefonate e videochiamate: una simile condizione metereologica si ricorda solo nei primi anni 2000 e un’altra di minore impatto, nel 2017. E tra le richieste alla Regione, quella di valutare la richiesta al governo dello stato di calamità naturale.  Danni al momento al vaglio, come spiega l’assessore regionale alle Politiche agricole, Roberto Morroni. «Ho ritenuto opportuno prendere contatto con i presidenti delle associazioni di categoria e i rappresentanti del mondo agricolo per avere contezza dell’entità e della diffusione dei danni. Nei prossimi giorni monitoreremo il tutto e dinanzi al quadro che emergerà, decideremo quali azioni intraprendere, che non sono molte. Come la richiesta al governo di attivazione del fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali, con rigorose condizioni di accesso e con forme di indennizzo non particolarmente significative».

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