«A causa della grave crisi economica in cui versa la mia famiglia ci siamo resi morosi di alcuni canoni di locazione», si legge nella querela presentata in Procura dalla cubana nell'estate 2017. Nell'atto è spiegato che la proprietaria, prima del vibrante intervento notturno, più volte aveva provato a recuperare il denaro che le spettava mediante solleciti telefonici e visite. Puntualmente, però, alle richieste non esaudite di pagamento seguivano esortazioni a lasciare la casa. Finché quella notte «alle 4.25 iniziava a suonare ripetutamente il campanello, in crescendo, fino a suonarlo continuamente senza mai interrompersi». «Mi apra - ripeteva, stando a quanto scritto nella querela -. Lei se ne deve immediatamente andare da casa mia». Il tono della voce saliva, sentivano anche i vicini del palazzo che stavano dormendo con le finestre aperte per il caldo. «Vada a vivere a Cuba dove ha una casa - avrebbe detto -. Raccogli i tuoi stracci e vattene, pagami i dieci mesi di affitto e dammi subito le chiavi».
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