Aeroporto, da Perugia 15 rotte per aprirsi al mondo. E più servizi per tutti

Aeroporto, da Perugia 15 rotte per aprirsi al mondo. E più servizi per tutti
di Egle Priolo
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Martedì 7 Dicembre 2021, 07:25

PERUGIA - Quindici rotte, cinque domestiche e il resto internazionali, compresi gli hub che aprono Perugia al resto del mondo. Una serie di servizi - dai parcheggi alle auto a noleggio – che vadano oltre le sale vip di sconosciuto appeal che incrementino invece concretamente l'appetibilità dello scalo. E poi un inverno da far decollare perché turisti e umbri, fino a prova contraria, non vanno in letargo da ottobre a marzo. Nel nuovo piano industriale della Sase sarà questo il futuro dell'aeroporto internazionale dell'Umbria: un futuro non in salita ma in decollo, come richiesto dalla Regione, socio di maggioranza del San Francesco d'Assisi attraverso il 78,71 per cento di Sviluppumbria, che ha ben chiaro in testa come un volo senza turbolenze possa essere un vero acceleratore per l'economia di tutto il territorio.

Concetti ribaditi come un mantra nell'assemblea degli attuali soci, che vede in cabina anche la Camera di commercio dell’Umbria (10%), il Comune di Perugia (6,25%), il Comune di Assisi (4,83%), più le quote sotto l’uno per cento di Smp srl, Comune di Bastia e Comune di Gubbio. Una riunione senza scossoni né friccicori, in attesa del nuovo piano industriale promesso dal presidente del consiglio di amministrazione Stefano Panato, che da navigato comandante ha limato, arricchito, razionalizzato le strategie, pensando a piani B e pure C e D in base alle contingenze sempre più complesse come l'avanzare dei livelli di Super Mario Bros. In attesa del rientro di Confindustria – ormai certo, ma sul come e quando c'è da ragionare – e dall'arrivo del “fratello” Luigi, inteso come socio di settore, dalle spalle larghe e dai salti anche più elevati. Considerando – è stato sottolineato nella conferenza successiva all'assemblea – che il 2021 si chiude con 130mila insperati passeggeri, quindi un bilancio ben superiore alle aspettative (ferme a 37mila), anche se con un riempimento voli al 65 per cento da portare almeno al 75.
«L’aeroporto San Francesco – ha ribadito infatti la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, nella conferenza che ha seguito l’assemblea – è una infrastruttura strategica per la nostra regione, sia per ciò che concerne l’uscita dei passeggeri che per la loro entrata, con significativi ritorni per l’economia dell’intera Umbria. Alcuni qualificati studi, infatti, hanno dimostrato come il traffico generato da un aeroporto possa incidere positivamente su pil e occupazione. I dati 2021, nonostante non si sia in pratica volato sino a maggio, sono estremamente confortanti, anche grazie all’azione della Regione, per esempio, in ambito promozionale. Altrettanto positive sono le prospettive 2022 che il presidente del cda, Stefano Panato ci ha illustrato. Ora attendiamo per gennaio il nuovo piano industriale per poi valutare gli investimenti e l’opportunità di trovare un nuovo partner societario, rispettando tutte le procedure previste per legge e nella massima trasparenza, che possa contribuire alla crescita dello scalo regionale. Il Cda sta facendo un ottimo lavoro e, in attesa di un nuovo piano industriale di lungo respiro, che magari attivi partnership industriali e sinergie con altri scali, abbiamo sollecitato attenzione su rotte attive anche nei periodi non estivi, sull'ottimizzazione dei costi, così come avviene per ogni partecipata, sulla comunicazione e sul settore non aviation (i servizi di cui sopra, ndr) che può permettere di generare ulteriori ricavi».
«Il 2021 – ha sottolineato di rimando Panato - pur vedendo una prevalenza di passeggeri italiani, diversamente da quanto accaduto negli anni passati, ha registrato numeri pre covid, il che ci fa ben sperare anche per il prossimo anno.

Basandoci su alcune simulazioni, sull’analisi della situazione e sui vari scenari contiamo nel 2022 di poter raggiungere i 300mila passeggeri, con un aumento sia dell’utenza internazionale che della percentuale di riempimento dei velivoli. Stiamo già lavorando al piano industriale che presenteremo a inizio anno in assemblea, recependo anche le sollecitazioni dei soci, in particolar modo del socio di maggioranza». Messaggio chiaro e forte. La cloche resta in mano alla Regione, ma il comandante è pronto a far volare il San Francesco.

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