"Recovery plan" per la ripresa del Polo Chimico di Terni: ecco l’idea di Marianna Formica della Cgil

Marianna Formica, segretaria provinciale di Terni dei chimici della Cgil.
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Martedì 19 Gennaio 2021, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 12:52

A poche ore dall'incontro ministeriale per la Treofan di Terni del 19 gennaio, con un conto alla rovescia che lascia sempre più senza fiato, tutto tace rispetto alle intenzioni della Regione dell'Umbria sulla continuità produttiva della fabbrica e sul consolidamento delle attività peculiari del Polo Chimico. "Tante parole sono state spese in questi mesi dall'assessore allo Sviluppo Economico, Michele Fioroni, che si è detto più volte orgoglioso di avere sul territorio umbro, a Terni, delle importanti eccellenze, a partire dalla Treofan - afferma Marianna Formica, segretaria della Filctem Cgil di Terni - ma alle parole, ad oggi, non hanno fatto seguito i fatti. Per la Treofan - continua la sindacalista - come affermato più volte, ci aspettiamo che vengano prese posizioni forti, con azioni incisive anche legali, come d'altronde stanno facendo le organizzazioni sindacali”. 

Per Formica, dunque, le istituzioni, a partire da quelle territoriali, hanno il dovere di preservare le eccellenze industriali e tutelare i lavoratori/cittadini. "La Treofan deve ricominciare a produrre quel film in polipropilene che proprio a Terni è nato, senza escludere prospettive future volte ad una progressiva riconversione, in linea con le normative europee rispetto le produzioni verdi - prosegue la sindacalista Per quanto riguarda il Polo Chimico tutto, si dovrebbe prevedere, proprio con i fondi a disposizione, che la Regione dell'Umbria si troverà a gestire, una riqualificazione complessiva, inserita in una più generale rigenerazione urbana, che renda il sito attrattivo per nuovi insediamenti industriali e per garantire non solo il mantenimento degli investimenti delle aziende già presenti, ma per incentivarne degli ulteriori e più importanti; solo così il Polo Chimico di Terni potrà essere un Polo d'eccellenza a livello non solo italiano, ma europeo”.

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