Uno di quelli che ha raccontato il Perugia per più tempo e con più passione. Dai tempi di Lino Spagnoli a quelli di Santopadre, Gianni avuto sempre il Grifo nel cuore. Giornalista e anche tifoso, ma con equilibrio e correttezza, ha seguito i biancorossi in mille trasferte e quasi mai ha perso un allenamento fin dai tempi del Santa Giuliana. Ha scritto per molte testate: prima la Voce, poi il Tempo, quindi La Nazione, infine con noi al Messaggero per un lunghissimo periodo fino a tre anni fa. Per il suo Grifo lo abbiamo visto gioire e soffrire con grande partecipazione. Lui ha sempre dato tutto, si è affezionato ai protagonisti: mazzettiano di ferro prima, grande estimatore di Ilario Castagner dopo, ha sempre ”capito” e sostenuto le ragioni dei tecnici.
Ma la vita di Gianni non è stata solo calcio. Professionalmente ha raggiunto il top nella sua carriera universitaria con la responsabilità dell’Ufficio personale non docenti. Poi, oltre il suo impegno nel mondo del volontariato cattolico, ha saputo anche trovare spazio per le altre passioni: il canto corale e il teatro. Sul palco con la moglie, ha fatto coppia esilarante nella commedia in dialetto perugino.
Gianni lascia la moglie Erminia e i figli Barbara e Francesco. A loro il cordoglio dei giornalisti del Messaggero. Il funerale è previsto per lunedì.
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