Wim Wenders stregato dal borgo fantasma "U Scuppiu" in Umbria per il film su Papa Francesco

Wim Wenders stregato dal borgo fantasma "U Scuppiu" in Umbria per il film su Papa Francesco
di Francesca Tomassini
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Domenica 11 Aprile 2021, 13:40 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 09:59

 ACQUASPARTA“U Scoppiu” ha stregato Wim Wenders. Quel borgo fantasma sperduto fra i monti Martani, quelle quindici case a strapiombo sulla scogliera che sovrasta il fosso della Matassa e affacciano sulla valle spoletina, hanno rubato il cuore del famoso regista tedesco diventando il set del suo ultimo film. In occasione delle riprese di “Papa Francesco - Un uomo di parola” infatti, Wenders ha scelto proprio questa frazione disabitata per ambientarne alcune scene. In particolare quelle relative al parallelismo creato nel racconto con le vicende del poverello di Assisi. Una sorta di film nel film, girato proprio a Lo Scoppio, all’interno della piccola chiesa di San Michele Arcangelo. 

La notizia delle riprese rinfocola le speranze dell’Amministrazione che, da tempo impegnata nella ricerca di qualcosa che possa salvare dall’oblio e, magari, rilanciare il piccolo borgo ormai disabitato, vede nel passaggio della troupe cinematografica un’opportunità. «Intanto -ha dichiarato il sindaco Giovanni Montani- mi piacerebbe poter ringraziare personalmente Wenders per aver scelto di girare sul nostro territorio. Come Amministrazione stiamo lavorando per cercare soluzioni che possano rilanciare il borgo. Purtroppo, a causa della conformazione aspra del territorio, della scarsità delle risorse e dei danni causati da alcuni eventi sismici, dagli anni Cinquanta si è andato progressivamente spopolando, fino a rimanere completamente disabitato. Ci piacerebbe invertire questa tendenza». Situato proprio sulla linea di confine fra la provincia di Terni e quella di Perugia, il Castello di Scoppio è legato alla nascita e allo sviluppo delle Terre Arnolfe. 
Le prime fondamenta risalgono al 500 d.C. quando vi si insediarono alcuni monaci basiliani mentre il resto dell’agglomerato prese forma intorno al 1200 quando i Templari costruirono il castello e la chiesa. Nel 1300 poi vennero erette le fortificazioni i cui resti sono ancora visibili. Nel corso degli ultimi settant’anni, per cercare di salvarlo sono stati fatti diversi tentativi. 
Il più consistente, nel 1986, quando l’amministrazione approvò un generico progetto di restauro.

All’epoca l’imprenditore Stefano Gammaitoni acquistò quasi il 40% degli immobili con l’idea di ricavare degli appartamenti. Il progetto di restauro non fu mai portato a termine e negli anni la frazione è stata spesso oggetto di atti vandalici. Nel 1992, con il sostegno del Comune di Acquasparta fu restaurato il rifugio escursionistico inserito sulle rotte dei sentieri sui monti Martani che però oggi versa in stato di grave abbandono.

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