Eppur si muove. Eppure, oltre alle parole, cominciano a vedersi anche i fatti. Passi in avanti quasi silenziosi di segmenti di industria che cominciano a mettere in pratica comportamenti sostenibili anche in quei settori, come il metalmeccanico, dove il binomio lavoro e ambiente, fino a pochi anni fa, era visto come fumo negli occhi, inconciliabile ossimoro. E Terni, - è emerso ieri durante il convegno organizzato dalla Cisl, Green Umbria, nella sede dell'Arpa, distretto industriale di rilievo a livello nazionale, città a cui si associa sempre (anche a ragione) la parola inquinamento, può essere l'unico luogo dell'Umbria che ha anche la capacità di rispondere alla necessità di un cambiamento sostenibile, perchè ci sono le aziende in grado di farlo.
Lo racconta Luca Proietti, direttore di Arpa, spiegando come sia «necessario avere un visione strategica e poi agire di conseguenza». Proietti mette sul tavolo le sue carte: la scuola di Alta formazione, che a Terni, prepara, tra l'altro, i dirigenti delle altre Agenzie per l'Ambiente; ha una biblioteca fornitissima, aperta a tutta la città; ha fatto partire i corsi dell'Istituto tecnico Superiore - Umbria Academy che per ora ospita venticinque studenti, i quali fanno anche esperienza nei laboratori e che in primavera diventeranno settantacinque; ospiterà il 21 e 22 novembre una sorta di summit sullo studio delle Pm10 nell'aria, che diventerà un punto di riferimento stabile a livello nazionale.
«Industria, salute e ambiente non solo devono convivere, ma possono farlo ha esordito Simone Liti, segretario regionale Fim Cisl Umbria -, purché lo sviluppo e la sostenibilità vadano di pari passo. In questo processo il sindacato è parte della soluzione e deve puntare sulla formazione, partecipazione, contrattazione collettiva (cercando di incrementare il numero delle figure specializzate sul tema dell'ambiente)». Partendo, proprio da questa premessa, è stato poi il segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli che ha sollevato una delle questioni chiave della giornata: «Ha senso trattare di sostenibilità ambientale in un contesto come quello che stiamo attraversando che oggi si caratterizza proprio per la sua crisi energetica?», che ha aggiunto: «Il consumo annuo di gas naturale per uso industriale in provincia di Terni è di 171 milioni di metri cubi, in quella di Perugia è di 90 milioni. L'apparato produttivo ternano adopera quasi il doppio del gas di quello perugino, pur essendo circa un terzo in valori assoluti. La situazione si ripete, con intensità minore, per l'energia. Lavorare sulla sostenibilità significa investire su modelli di sviluppo e di partecipazione dei lavoratori».
Vanna Ugolini
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