Abbigliamento e meccanica, Emirati e Quatar valgono 25 milioni di export

Abbigliamento e meccanica, Emirati e Quatar valgono 25 milioni di export
di Fabio Nucci
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Mercoledì 27 Aprile 2022, 09:30

PERUGIA I mercati esteri come leva di sviluppo, le risorse del Pnrr il motore per percorrere la strada della crescita sostenibile. Anche le piccole e medie imprese umbre guardano con interesse all’internazionalizzazione e sono decine quelle che, ad esempio, sono coinvolte nel progetto Smart international promosso da Intesa Sanpaolo, quest’anno in collaborazione con Sace. Ieri la tappa dedicata all’Umbria focalizzata su Emirati Arabi Uniti (Eau) e Quatar.
Un approfondimento dal quale è emerso i due Paesi sono due mercati di sbocco in crescita per le imprese umbre che nel 2021 negli Eau hanno esportato 22 milioni di euro di prodotti, lo 0,5% del totale dell’export regionale, con una crescita dell’8,7% che ha determinato anche il superamento dei livelli pre Covid (+1,2% rispetto al 2019). Gli Emirati sono il trentesimo sbocco commerciale della regione, performance raggiunta grazie al settore Abbigliamento (+57,7% sul 2020 e +44,9% sul 2019) e al comparto Mobili che raggiungendo circa 2 milioni di euro ha quasi triplicato il valore pre-2020. Cifre importanti anche verso il Quatar, come riportato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. Nel 2021, il fatturato verso tale paese è stato di 3,3 milioni, quasi lo 0,2% delle vendite nazionali verso tale mercato, con una crescita regionale del 21% rispetto al 2020 (+4,7% sul 2019). Un livello raggiunto grazie ai comparti Meccanica (che copre un quarto del totale), Abbigliamento, Mobili e prodotti della filiera agroalimentare. In 13 anni c’è stata una crescita del 69%.
Normale che da parte delle imprese, cresca l’interesse verso questi Paesi cui era dedicata la tappa umbra dello Smart international. Sempre più aziende, infatti, anche di piccole e medie dimensioni, riconoscono nell’internazionalizzazione una leva determinante per la crescita e la competitività del proprio business. Sono infatti sempre più le realtà produttive, anche non distrettuali (dall’arredamento alle cartiere), che dall’Umbria si affacciano ai mercati stranieri. «Da parte delle imprese c’è attenzione verso Paesi anche lontani che guardano con grande interessa al Made in Italy e alla qualità dei nostri prodotti, in un percorso biunivoco che sta interessando più settori», si osserva da Intesa Sanpaolo.
Alle peculiarità dei mercati dei due paesi mediorientali, alle prospettive di sviluppo e alle soluzioni assicurativo-finanziarie a supporto dell’export è stato quindi dedicato il focus organizzato nell’ambito del “tour” dal gruppo bancario e da Sace, società specializzata nel sostegno alle imprese e al tessuto economico. «La vocazione all’export e lo sviluppo sui mercati esteri fanno parte del Dna delle Pmi italiane – spiega Anna Roscio, direttore esecutivo Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo – e continueremo ad affiancare i loro progetti anche in un contesto di rapido mutamento. Con tale progetto, insieme a Sace, contribuiremo a illustrare nuove opportunità e potenziali vie per la loro crescita sostenibile, anche alla luce delle opportunità del Pnrr e delle nuove esigenze legate ai cambiamenti di scenario cui stiamo assistendo». Durante la tappa dello Smart international tour, che dedicherà il prossimo approfondimento all’area Usa-Brasile, sono infatti stati presentati servizi e strumenti bancari pensati per fornire alle Pmi un sostegno concreto al rilancio internazionale. Tra questi, anche le recenti misure introdotte a favore delle aziende energivore (siderurgia, ceramiche, cartiere) più esposte all’aumento dei prezzi di gas e luce, e delle imprese esportatrici verso Federazione russa e Ucraina.

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