Mettersi insieme per progettare un nuovo futuro per la città, portando in dote la propria esperienza professionale e umana, le proprie aspirazioni, le proprie idee, al servizio della comunità ma anche della politica che la governa, il tutto in modo partecipato ma del tutto apartitico. Questo è il biglietto da visita con cui, venerdì, al Digipass di Orvieto all'interno della Biblioteca “Fumi” di Orvieto, si è presentata “Città Aperta”, una neonata associazione, contenitore di idee e persone.
A far da padroni di casa due giornalisti, e non è un caso, per una associazione che vuole parlare ma anche ascoltare la gente e il territorio: Beatrice Curci e Giorgio Santelli. Con loro, in barba allo spirito dichiarato non politico, tre ex sindaci, Giuseppe Germani e Antonio Concina (primi cittadini emeriti di Orvieto), e Giorgio Cocco a ex sindaco di Porano, e un vicesindaco Angelo Ranchino (ex della giunta Tardani). Presidente del neo sodalizio Giuliano Palozzo, ufficiale dei Carabinieri in congedo, vice presidente Alberto Pecorelli, manager d'esperienza, e l'avvocata Francesca Cruciani.
«L'associazione 'Città Aperta' – hanno spiegato i promotori – nasce con umiltà e spirito di servizio per affiancarsi a chi governa e offrire un punto di vista diverso, affrontando e confrontandosi con i problemi dell'attualità orvietana con Orvieto inteso come comprensorio e non come singola città.
«Questo è un nucleo embrionale – hanno spiegato – che può e deve crescere con l'aiuto e l'apporto di tutti, cercando di incanalare le energie necessarie a riprendere le vie della cultura, dell'ascolto, del fare, al fianco della politica pur senza le logiche della politica.»
“Città Aperta” ha annunciato l'organizzazione di seminari e momenti di confronto, per far diventare Orvieto «punto di riferimento, una residenza – hanno proposto i fondatori – per argomenti di carattere locale e nazionale. Un punto di partenza per muoversi tutti insieme con idee e gambe in grado di reggere la competitività italiana e europea.»