A Orvieto cresce l'insalata che cambia colore e sapore

A Orvieto cresce l'insalata che cambia colore e sapore
di Monica Di Lecce
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Lunedì 1 Novembre 2021, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 09:22

ORVIETO Esiste un tipo di insalata che cambia colore e sapore a seconda delle stagioni. Viene coltivata nell'Orvietano e sta facendo la felicità degli chef che, per comprarla, non devono più rivolgersi all'estero. Con la sua micro insalata Chiara Irene Achilli, titolare insieme al marito - dell'azienda L'orto del tamburino, ha vinto l'Oscar green di Coldiretti per la creatività.
«Per l'Umbria, una terra caratterizzata dalla cultura dell'olio e del , il nostro prodotto è inusuale. Coltiviamo micro insalate e ortaggi in miniatura simili a germogli che, crescendo a terra, cambiano il colore e il sapore a seconda della stagione. In Italia siamo stati i primi produttori».
Se, infatti, in Italia si tratta di produzioni piuttosto giovani, all'estero queste colture sono già conosciute e più diffuse. Del resto l'idea di mettere in piedi un'attività agricola così particolare nasce da una combinazione di ingredienti che trova il suo seme sui banchi dell'università. Io sono italo-australiana, mio marito è canadese racconta Chiara Irene Achilli - Ci siamo conosciuti a Vancouver dove abbiamo studiato entrambi nutrizione olistica. A un certo punto abbiamo sentito la necessità di fare qualcosa di più del dare semplici consigli sulla nutrizione. Il nostro sogno era quello di creare un collegamento concreto tra teoria e pratica, tra questi suggerimenti e il cibo in senso stretto. Così, quando siamo venuti in Italia, abbiamo pensato di dedicarci a questo tipo di coltivazione. Non avevamo esperienza in agricoltura, ma eravamo molto appassionati di piante e microbiologia.
La partenza, però, non stato così semplice. Abbiamo fatto degli errori all'inizio - ricorda l'imprenditrice ma anche tanti esperimenti attraverso i quali abbiamo raffinato la produzione.

Le incombenze burocratiche sono state spesso di ostacolo all'attività che, nonostante tutto, è andata avanti e oggi Chiara Irene e suo marito possono dire che ne è valsa la pena: la coltivazione si è allargata anche ad altre tipologie di verdura e ai fiori commestibili, ed è crescita anche la parte commerciale dell'impresa. Avviata la produzione, infatti, l'altro passaggio chiave è stata la presentazione di queste verdure ai ristoranti. Anche qui, l'impresa ha mosso un passo dietro l'altro, partendo dalla cucina di casa. Abbiamo iniziato a preparare degli assaggini e poi li abbiamo portati ai ristoranti di Orvieto racconta ancora Chiara Irene Achilli che hanno subito apprezzato il prodotto. Gli chef già conoscevano questo tipo di insalata che acquistavano dai grandi distributori d'Olanda. Avere questa verdura a due passi, conoscerne la produzione pulita e testarne le proprietà, per loro è stata una svolta. In breve l'attività ha trovato una sua fetta di mercato soprattutto in Umbria e nel Lazio. «Da un anno aggiunge Chiara Irene Achilli collaboriamo con una piattaforma che ci mette in contatto con i ristoratori romani». Il Covid ha fatto sentire pesantemente i suoi effetti anche su L'orto del tamburino. «E' stato difficile rivela la titolare abbiamo scoperto la nostra vulnerabilità. La nostra attività, legata alla ristorazione a sua volta legata al turismo, ha risentito della situazione globale ma già da quest'anno, con il ritorno nell'Orvietano dei turisti, soprattutto italiani, va meglio». A cinque anni dall'avvio dell'attività, a fare la differenza rispetto alle produzioni industriali che nel frattempo si sono sviluppate, è sempre il modo casereccio con cui Chiara Irene Achilli e suo marito portano avanti la loro produzione creativa.

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