È l’occasione per conoscere più da vicino i due giovani chef e farsi raccontare cosa si prova a uscire vivi (e nel caso di Nicola da vincitori) dalla cucina più infernale d’Italia. Grazie alla vittoria, Nicola è in attesa di cominciare i suoi sei mesi da Executive Chef in uno dei quattro ristoranti del J.W. Marriot Hotel dell’Isola delle Rose a Venezia. “HK – ci dice – è stata per me un’esperienza importante: ero molto giovane, e avevo una gran paura, perché ho visto che anche gli altri concorrenti erano molto preparati”.
Nicola non si è imposto subito, probabilmente condizionato dalla giovane età e dall’emozione, ma pian piano è emerso tirando fuori fantasia, abilità e grinta. Qualità che non devono essere sfuggite a Chef Cracco: Ho cominciato a crederci – racconta Nicola - perché lo chef mi ha dato fiducia. Ora sono certo delle mie possibilità e questa certezza è necessaria per andare avanti ad alti livelli. Per me è stato anche un riscatto verso la famiglia, cui ho dimostrato che possono credere in me. Mi sento molto maturato e si sono aperte tante possibilità”.
HK è un talent in cui si mettono alla prova non solo le abilità in cucina, ma anche il carattere, il carisma, la determinazione, soprattutto la capacità di fare lavoro di squadra. “Nella prova finale è stata determinante la collaborazione della brigata: credevano in me e hanno dato il massimo”. In quella squadra c’era anche Elena, la pasticcera romana diventata famosa per le sue battute, tipo : “Ma perché nun ho fatto le tagliatelle di Nonna Pina?” e per quello che Cracco ha chiamato “caos creativo”. L’amicizia con Elena, nata nella cucina di HK è proseguita anche dopo: “Ad accomunarci - racconta Elena, dalla sua casa a Calvi Dell’Umbria, immersa nella campagna – è la passione per il territorio, per le sue tradizioni gastronomiche. Per me la vera cucina gourmet è quella che esalta al massimo le qualità della materia prima. Il mio sogno è proporre una cucina di alta qualità senza stravolgere né il gusto, né l’aspetto, né le tradizioni”. Per la “cena d’autore” di martedì proporremo una cena di pesce per la possibilità di un’esperienza diversa, ma rispettando il gusto del territorio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA