19enne ternano in vacanza a Gallipoli massacrato di botte da un coetaneo. E' caccia all'aggressore

19enne ternano in vacanza a Gallipoli massacrato di botte da un coetaneo. E' caccia all'aggressore
di Nicoletta Gigli
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Venerdì 5 Agosto 2022, 00:00

TERNI - L’ha colpito a freddo alle spalle. Quando lui si è voltato gli ha dato un pugno in faccia e poi ha infierito con una raffica di calci.

L’ha lasciato a terra, col naso rotto e sanguinante, di fronte alla discoteca di Gallipoli dove il 19enne aveva trascorso la serata con gli amici ternani.

Per Simone, ternano, un ragazzo pacato e educato, il trasporto col 118 al pronto soccorso dell’ospedale di Gallipoli, dove gli viene riscontrata la frattura del setto nasale. E il giorno dopo un altro passaggio al pronto soccorso del “Santa Maria”, da dove viene dimesso con una prognosi di 30 giorni.

La certezza è che Simone è stato vittima di un feroce agguato da parte di un ragazzo che non conosceva. Compiuto senza una ragione, con una violenza inaudita. Sul gravissimo episodio ora stanno indagando gli investigatori della questura dopo la denuncia del 19 enne che, con gli amici ternani, aveva deciso di festeggiare la maturità a Gallipoli, una delle mete preferite della movida  estiva.

La vicenda si consuma intorno alle 5 di mattina di venerdì scorso. Simone e i suoi amici stanno passando la notte in una discoteca. Conoscono alcune ragazze, si fermano a parlare con loro. Quando il locale chiude Simone, un amico e le due coetanee incontrate qualche ora prima decidono di aspettare l’alba. Si siedono sul muretto vicino alla discoteca. Mentre parlano Simone sente una strana presenza dietro di lui. “Mi sono voltato e mi è arrivato un pugno in faccia” racconta ancora sconvolto. Lui cade a terra, si copre il volto sanguinante per proteggerlo ma l’aggressore, un giovane che non ha mai visto prima, continua a inferire dandogli tre calci sul costato. L’amico di Simone lo spinge via, mentre l’amica appena conosciuta gli tampona il sangue con la sua camicia.

Altri due amici, sentendo le urla, tornano indietro. Vedendo lui sanguinante corrono verso l’ambulanza che sta all’uscita del locale e implorano di soccorrere il 19enne ternano. “Stiamo smontando, non possiamo” è la risposta. L’ambulanza se ne va, la ragazza chiama il 118 mentre tutti si adoperano per tamponare quel sangue che non si ferma.

Sono le sei quando Simone arriva al pronto soccorso di Gallipoli. I sanitari lo visitano, procedono con la riduzione manuale della frattura nasale che, da tac, risultata essere frattura scomposta pluriframmentaria delle ossa nasali, con ferita lacero contusa della testa del turbinato inferiore destro sanguinante. Simone viene dimesso intorno alle 12.

Lui si preoccupa per i suoi genitori, non vuole farli allarmare: “Non dite nulla ai miei” raccomanda agli amici. Saranno loro, che non lo lasciano solo neppure per un istante, ad accompagnarlo a Terni dopo un lungo viaggio in treno. Sono ancora traumatizzati dall’accaduto perché fino a quel momento avevano trascorso quella vacanza spensierata dopo la maturità.

Arriva con difficoltà respiratorie e mal di testa e i suoi, sabato pomeriggio, lo portano al “Santa Maria” per altri accertamenti. Uscirà alle 22 con una prognosi di 30 giorni.

Poi l’arrivo in questura, per presentare due denunce. Una, contro ignoti, per il mancato soccorso dell’ambulanza che era a due passi da lui, l’altra contro l’aggressore che, dopo una serie di riscontri, è stato riconosciuto dalla vittima e dai suoi amici.

Agli investigatori il compito di inchiodarlo come autore di una violenza fisica che non ha ragione. E che potrà avere significative ripercussioni  di natura psicologica.

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