X Factor, il fratello di una delle vittime di Corinaldo: «Sfera Ebbasta scelta pubblicitaria, non lo guarderò»

X Factor, il fratello di una delle vittime di Corinaldo: «Sfera Ebbasta scelta pubblicitaria, non lo guarderò»
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Mercoledì 11 Settembre 2019, 14:45 - Ultimo aggiornamento: 16:56

Non c'è pace per Sfera Ebbasta. Dopo l'incidente dello scorso 8 dicembre, costato la vita a sei persone a Corinaldo prima di un suo concerto, oggi arriva un attacco frontale nei suoi confronti proprio dal fratello di una delle vittime: «Sfera Ebbasta non si è fatto mai sentire. Ci ha fatto avere una lettera, fatta tanto per farla». Lo afferma Francesco Vitali, fratello di Benedetta, la 15enne di Fano che perse alla vita alla discoteca "Lanterna Azzurra".

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«Penso che la scelta di mettere nella giuria Sfera Ebbasta sia stata fatta solo per fare pubblicità: visto che dopo l'8 dicembre se ne è parlato tanto, magari pensano che più se ne parla più si fa pubblicità - sottolinea il fratello di Benedetta in un'intervista all'Adnkronos - Del resto non mi interessa più di tanto: non sono mai stato un fanatico di X Factor e ora che hanno messo lui come giudice me ne interesso ancora meno di prima. Prima magari se mi capitava mi soffermavo qualche secondo sul programma, adesso non lo guarderò». Sfera Ebbasta non ha alcuna responsabilità rispetto alla sicurezza e a quanto avvenuto quella notte, ma è stato più volte criticato da parte dei famigliari delle vittime per alcuni atteggiamenti e post.

«Noi Sfera Ebbasta non lo abbiamo mai sentito - sottolinea Francesco Vitali - L'11 dicembre, tre giorni dopo la tragedia, ci ha scritto una lettera in stampatello, fotocopiata, che ci è arrivata tramite il sindaco. Quando l'abbiamo letta siamo rimasti stupiti: c'era scritto: "Mi farebbe piacere incontrarci e abbracciarvi personalmente". Ha scritto che gli avrebbe fatto piacere incontrarci, ma non si è fatto mai sentire». Una lettera fatta «tanto per farla e quindi sarebbe stato meglio non farla per niente».

Stesso discorso per il tatuaggio con sei stelle, in memoria delle sei vittime di Corinaldo:
«Noi siamo assolutamente contrari a quel tatuaggio. Penso che se a Sfera Ebbasta chiedessi i nomi delle vittime di Corinaldo non se ne ricorderebbe neanche mezzo. Quando vivi in prima persona tragedie simili capisci che a volte è meglio stare in silenzio che dire e fare cose tanto per farle, tanto più da chi ha visibilità come lui». La lettera e il tatuaggio sono stati, secondo il fratello di Benedetta, gesti davvero «irrispettosi nei nostri confronti». «Sfera Ebbasta non deve avere la coscienza sporca, perché secondo me non c'entra con l'accaduto, ma si è dimostrato immaturo e questo non va bene», precisa Francesco Vitali.

Lo stesso legale della famiglia Vitali, l'avvocato Irene Ciani, sottolinea che la
«famiglie delle vittime si sarebbero aspettate da Sfera Ebbasta una sensibilità, una presenza diversa rispetto a fatti così gravi. Non ci sono stati contatti né segnali di vicinanza né gesti concreti. Per i genitori delle vittime questa è una tragedia permanente. Da Sfera Ebbasta, anche nei mesi successivi, c'è stato un silenzio totale e da parte sua non c'è stata nessuna vicinanza».

Intanto sul fronte delle indagini per fare luce sulla tragedia, la famiglia di Benedetta, come gli altri parenti delle vittime, attende che si arrivi a mettere dei punti fermi.
«I tempi ci fanno mangiare le mani perché vorremmo vedere che chi ha sbagliato paghi - conclude il fratello della giovanissima vittima - Però siamo fiduciosi del lavoro che stanno facendo procura, carabinieri e polizia e dobbiamo continuare ad esserlo sperando che si concluda tutto al più presto e che chi ha sbagliato, dal primo all'ultimo, paghi».

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