Paolo Bonolis a Verissimo: «Ho perso mio figlio quando aveva 4 anni, Sonia mi ha aiutato»

Verissimo, Paolo Bonolis: «Ho perso mio figlio quando aveva 4 anni, Sonia mi ha aiutato» (credits ufficio stampa)
di Silvia Natella
2 Minuti di Lettura
Sabato 19 Ottobre 2019, 18:12 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 18:12

Paolo Bonolis si racconta, con la consueta ironia e in compagnia della moglie Sonia Bruganelli, a "Verissimo". La famiglia è al centro dell'intervista: c'è spazio per parlare di quella del passato, di quella del presente e anche di quella oltreoceano. Il conduttore ha cinque figli, due dei quali avuti da un precedente matrimonio. Per loro ammette di essere stato un padre assente.

LEGGI ANCHE Verissimo, Paolo Bonolis rivela: «Ogni sera ringrazio Raimondo e Sandra, a loro devo tanto»

«Ho perso mio figlio quando aveva quattro anni», dice in un video girato in occasione del matrimonio del figlio Stefano. Il filmato viene mandato in onda e commentato. «Voglio ringraziare mia moglie che mi ha aiutato a costruire un ponte tra le due famiglie», aggiunge in studio davanti a Silvia Toffanin. Il ragazzo è nato dal matrimonio del conduttore con la psicologa statunitense Diane Zoeller. Un legame durato 5 anni, dal 1983 al 1988. Insieme a Diane, Bonolis ha avuto un'altra figlia, Martina.



«Io ragionavo più dicendo 'io' che dicendo 'noi'. Sono stato un padre assente, poi mi sono reso conto che ci sono valori più importanti. Mi sono permesso di dire 'noi' perché ho incontrato un altro 'io' che mi ha aiutato a dire noi». Di questa storia, Bonolis ha parlato anche nel suo nuovo libro, "Perché parlavo da solo" confessando di aver trascurato i suoi figli per la carriera. E su sua figlia Silvia, nata con gravi problemi di salute, spiega: «È luce allo stato puro». 



Durante la puntata viene mostrato anche un filmato di più di vent'anni fa in cui Bonolis parla con i suoi figli in collegamento telefonico da New York. «Noi eravamo insieme da poco e dall'altra parte c'era stata una sorta di gelo. Era un periodo in cui li sentiva di meno, erano piccoli e non erano in grado di telefonare. Quella sera era emozionato veramente», commenta Bruganelli. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA