Domenica In, Valeria Fabrizi: «Mi sono fermata 16 anni dopo la morte di mio figlio, il dolore era troppo»

Domenica In, Valeria Fabrizi: «Mi sono fermata 16 anni dopo la morte di mio figlio, il dolore era troppo»
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Domenica 13 Ottobre 2019, 14:42 - Ultimo aggiornamento: 16:58

I primi ospiti di Mara Venier a Domenica In di oggi, 13 ottobre 2019, sono Flavio Insinna e Valeria Fabrizi. L'attore e conduttore romano è giunto in studio insieme all'attrice veronese e, per l'occasione, si lancia un ballo scatenato. Già concorrente (anche se solo per una notte) a Ballando con le Stelle, Flavio Insinna mette in mostra le sue doti ma poi, al termine dell'esibizione, ha il fiato un po' corto. Quando Mara Venier gli chiede se vuole un bicchiere d'acqua, lui risponde così: «Sì, ma quella normale non mi basta, mi servirebbe quella benedetta».
Valeria Fabrizi, invece, racconta alcuni aneddoti della sua vita, tra cui il matrimonio con Giovanni 'Tata' Giacobetti del Quartetto Cetra.

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Il primo incontro tra Flavio Insinna e Valeria Fabrizi è avvenuto nella scena di congiunzione tra Don Matteo (dove recitava l'attore romano) e il suo spin-off, Che Dio ci aiuti (dove Valeria Fabrizi recita accanto a Elena Sofia Ricci). Il motivo della presenza dei due attori in studio è la presentazione di Se mi vuoi bene, film di Fausto Brizzi in uscita dal prossimo giovedì 17 ottobre, e che vede proprio Flavio Insinna e Valeria Fabrizi nel cast.

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Sul ruolo di suora, l'attrice spiega: «Non ho mai pensato di farla davvero in vita mia, sono andata a scuola dalle suore e mi è bastato quello». Quando però si parla della sua lunga e ricca carriera, Valeria Fabrizi racconta alcune dolorose vicende personali: «Sto ancora lavorando perché mi sono presa una pausa lunga 16 anni. Dopo la nascita di Giorgia, avevo avuto un altro figlio che però morì a tre mesi. Giorgia somiglia più al padre, lui invece somigliava più a me: dopo la sua morte, mi sono fermata per tutto quel tempo, il dolore era troppo forte. Poi, dopo la morte di 'Tata', mia figlia Giorgia mi disse: "Ora basta, mamma: devi tornare a lavorare"».

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