Un posto al sole, oggi la puntata numero 6000. Tutti i segreti di un successo lungo 25 anni

In onda da 25 anni, Un posto al sole è molto di più di un “daily drama”: si tratta di un vero e proprio fenomeno di costume

Il fenomeno "Un posto al sole": oggi la puntata numero 6.000. La storia e i segreti di un successo lungo 25 anni
di Leonardo Jattarelli
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Venerdì 29 Luglio 2022, 15:26 - Ultimo aggiornamento: 17:01

Stasera su Rai3 segnerà la seimillesima puntata: eccolo il grande traguardo di Un posto al sole, il daily drama (coproduzione Rai Fiction e Fremantle realizzata dal Centro di Produzione TV Rai di Napoli), che festeggia proprio oggi una delle tappe più significative del suo percorso decennale. E per l’occasione, gli interpreti Patrizio Rispo, Miriam Candurro, e Michelangelo Tommaso insieme ai “piccoli” interpreti Sofia Piccirillo, Greta Putaturo e Gennaro de Simone, saranno ospiti del Giffoni Film Festival, per svelare ai giurati della kermesse aneddoti e segreti dell’amatissima serie e presentare in anteprima un piccolo assaggio della puntata speciale numero 6000.

In onda da 25 anni, Un posto al sole è molto di più di un “daily drama”: si tratta di un vero e proprio fenomeno di costume, seguito ogni giorno su Rai3 da una media di circa 1,6 milioni di telespettatori oltre ad essere uno dei prodotti seriali di maggior successo e il più longevo della televisione italiana.

La serie intreccia amori, intrighi, passioni, vendette, gelosie, amicizia al vissuto quotidiano e al sociale. 

Patrizio Rispo

«Questa serie, seguita in tutto il mondo - spiega Patrizio Rispo, uno dei volti storici più amati, parlando di prodotti cinematografici e televisivi dove si tratteggia una Napoli diversa, assoggettata alla criminalità - racconta la Campania più bella. Ci sono altre serie che descrivono un altro spaccato e le vedo come prodotti televisivi, come vedo un film americano ambientato a New York. Sono aspetti della società. Identificare che poi sia Napoli tutto questo è solo una ottusità di chi la legge così. Ben vengano queste serie che abbiamo venduto in tutto il mondo. Ma Napoli non è solo questo. Sarebbe il caso di raccontare un’altra Napoli ed è una Napoli amatissima. Ci sono stranieri che ci seguono dall’estero e imparano anche la lingua grazie alle nostre puntate. Sono anni - racconta sempre Rispo - che vorrei fare una serie sul Settecento napoletano. La nostra città era davvero la capitale del mondo in quel periodo. Nessuno, al momento, raccoglie questa mia idea. Sarebbe bello raccontare queste realtà del nostro glorioso passato, invece di cavalcare sempre questo aspetto di grottesco o di commedia o di malaffare. Napoli è altro». 

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Sempre Rispo, sul suo animo rivolto spesso ad iniziative benefiche e sociali, dice: «Noi, personaggi popolari, siamo ascoltati. Oggi non si ascolta più. Quando vedo qualcuno che butta una carta a terra io la raccolgo, quando faccio un video esortando a donare il sangue, si fa la fila davanti l’ospedale Pausilipon. Sono segnali che poi lasciano il segno. Noi siamo un esempio e anche nella narrazione dei nostri personaggi dobbiamo dare un esempio. Tra i nostri spettatori ci sono anche i detenuti italiani. Loro devono vedere anche le conseguenze dei loro gesti. Qualcuno può anche cambiare vita». Sempre su Un posto al sole e sulle seimila puntate aggiunge: «Faremo una festa con tutti gli interpreti che sono passati per la serie. Non ci saranno scene televisive. Ma ci riuniremo per festeggiare tutti insieme questo grande traguardo».

«Perché - ribadisce Michelangelo Tommaso - noi siamo una grande famiglia. Io dovevo rimanere pochi mesi e invece sono ancora qui dopo venti anni. Ho anche sposato una collega. La forza della serie sta anche nei rapporti umani che si sono creati e che sono andati oltre il lavoro. Siamo proprio una bella squadra, molto unita e affiatata». Secondo Miriam Candurro: «Questa serie ha il grande merito di affidare alle donne ruoli a tutto tondo. Non siamo solo le mogli, le figlie, le fidanzate di qualcuno. Abbiamo una nostra personalità. Sono stati cuciti addosso per noi ruoli ad hoc e questo è un grande segnale».

GLI INIZI E LE TEMATICHE

La soap racconta la vita degli abitanti di un condominio, Palazzo Palladini, situato sulla collina partenopea di Posillipo, con vista sul golfo di Napoli e il Vesuvio. Inizialmente lo stabile è di proprietà della prestigiosa e nobile famiglia Palladini, che controlla e gestisce le imprese omonime, di cui fanno parte gli storici cantieri Palladini. La vicenda inizia con la morte del conte Giacomo, la cui fortuna è ereditata dal nipote Tancredi, che risiede nell’appartamento padronale del Palazzo con l’ambiziosa moglie Federica Casale e i tre figli Alberto, cinico avvocato, Alessandro, ingegnere navale dall’animo buono, e Eleonora, spirito libero e giramondo che vive spesso a Londra.

Il conte Giacomo lascia invece il suo appartamento, l’ambita “terrazza” (per la terrazza che domina il golfo), alla figlia naturale, Anna Boschi, avuta con la governante, Maria Savona. Anna accetta il lascito e si trasferisce a Palazzo insieme all’amica del cuore Silvia Graziani, a cui si aggiungono quasi subito gli inquilini: Claudia Costa, aspirante modella, Michele Saviani, giornalista alle prime armi, e Guido Del Bue, cugino pasticcione di Silvia. Nel corso delle puntate, le varie vicende si dipanano sviluppando la vita dei personaggi, facendo uscire di scena alcuni protagonisti e introducendone altri. Un posto al sole ha avuto e ha tuttora il merito di sviluppate tematiche importanti come la disoccupazione, la violenza, la delinquenza, la discriminazione, la tossicodipendenza, la malattia, l’emarginazione, l’integrazione; le investigazioni di stampo poliziesco sono volte ad individuare uno o più colpevoli di reati di qualsiasi genere e gravità (inclusi quelli di Camorra) con il coinvolgimento di tutti i soggetti operanti in ambito legale (forze dell’ordine, commissari, magistrati, avvocati, investigatori privati).

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