“Scuola di danza”, all’Opera i sogni vanno sulle punte: su RaiPlay la docuserie sui talenti del Costanzi

Il balletto Coppelia con gli allievi della scuola di ballo del Teatro dell'Opera nella docuserie su RaiPlay
di Simona Antonucci
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Venerdì 29 Aprile 2022, 12:53 - Ultimo aggiornamento: 19:19

«La tv italiana è piena di talent, di ogni genere. La nostra docuserie, invece, parla di talento. Quello vero, quello che si alimenta con il sacrificio, la dedizione e la volontà». Francesco Siciliano presenta così Scuola di Danza - I ragazzi dell’Opera (produzione PanamaFilm per RaiPlay), che ha ideato e prodotto insieme con Riccardo Brun e Paolo Rossetti. Dodici puntate trasmesse in quattro appuntamenti settimanali (i primi sono già in onda dal 21 aprile, il 28 altre tre, e poi ogni giovedì fino al 12 maggio) che raccontano studio, amori, leggerezza e frustrazioni dei giovani allievi della Scuola di danza del Teatro dell’Opera, una delle istituzioni più prestigiose del nostro Paese. Dopo il 12 maggio, la serie approderà sui Rai Cultura. Ma non si escludono nuovi episodi.

Laura Comi

«C’è un momento della vita irripetibile: quando i sogni di creatività e di identità s’intrecciano e ti indicano una strada», continua Siciliano. «Io ho fatto l’Accademia d’Arte drammatica ed è proprio ricordando quelle aspirazioni e difficoltà che ho deciso di portare avanti questo progetto».

A raccontarle con generosità, ballerini che arrivano da tutta Italia e dall’estero, mossi dal sogno di diventare étoile. La mattina a scuola e poi il pomeriggio alla sbarra, sulle punte, a massaggiarsi i piedi per fare plié, rond de jambe, grand battemen «anche 5 ore al giorno», spiega Laura Comi, direttrice della scuola, che nella serie interpreta se stessa.

BELLISSIMA

A settembre, la troupe televisiva è arrivata in via Ozieri 8, dove Visconti girò alcune scene di Bellissima e che ospita la scuola fondata nel 1928. Un villino a ridosso dell’Acquedotto Felice dove ogni anno arrivano 500 domande d’iscrizione: dopo la selezione ne entrano una sessantina e più della metà sono ragazze. «Anche se la percentuale maschile è in aumento. E in diminuzione i pregiudizi nei confronti dei ragazzi che hanno scelto di fare questa professione», continua Comi.

LE PROVE

La troupe televisiva si è inserita durante le prove di Coppelia, il saggio che si è tenuto al Teatro Nazionale, lo scorso dicembre. «Con le telecamere in sala, abbiamo comunque montato lo spettacolo», aggiunge la direttrice dell’istituzione che forma talenti del futuro. «Il sessanta per cento del corpo di ballo dell’Opera è formato dai nostri diplomati, molti altri sono approdati alla Scala, a Parigi, in Polonia». Dalla classe, le scene tv continuano anche fuori, nelle stanze dei ragazzi, nelle case famiglia che ospitano gli allievi fuori sede, «per cercare di ricostruire la loro vita, fatta di rigore, sacrifici immensi e stanchezza, ma anche di energia», continua Comi, anche lei diplomata alla scuola dell’Opera e poi nel corpo di ballo, prima ballerina étoile.

IL CORSO

Sotto l’occhio delle telecamere le vicende di un gruppo di allievi degli ultimi anni di corso, tra i 16 e i 20 anni. «Tutti prevenienti dalla stessa classe, ma alcuni vengono selezionati per ruoli da protagonisti, altri no», continua Siciliano «quei momenti in cui da “uguali” si diventa “diversi”». Tensioni e complicità che si riversano nelle storie sentimentali. Senza filtri, la docu-serie li ritrae nelle diverse fasi: in famiglia, in collegio con i compagni; al lavoro per potersi mantenere e davanti al proprio canale YouTube per raccontarsi. «Siamo molto felici di trasmettere la passione, il coraggio e i passi di danza di questi giovani», dice Elena Capparelli, direttrice di RaiPlay e Digital. E a smorzare la distanza tra un’arte, quella della danza, spesso considerata inaccessibile e indecifrabile, la gioia di Carolina, Valentina, Giulia, Flavia, Erika, Asya, Ai e Roberto, Giovanni, Michael, Antonio, Samuele, Alessandro, Gianmarco. 

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