Stasera in Tv, "Non sposate le mie figlie" su Rai1: trama e curiosità della commedia francese

"Non sposate le mie figlie", Rai 1 dedica la prima serata a una commedia francese
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Mercoledì 9 Giugno 2021, 10:31 - Ultimo aggiornamento: 11:19

Non sposate le mie figliestasera in tv su Rai 1. La Rai sceglie di trascorrere la prima serata di oggi in compagnia dei suoi telespettatori con la commedia francese che gioca con stereotipi e pregiudizi borghesi raccontando una Francia contemporanea e multietnica in cui i più estranei sono i presunti “progressisti”. Domani 10 giugno sarà in onda il seguito.

Il film del 2014 ha incassato in Italia 3,9 milioni di euro, in patria ha superato i 12 milioni diventando l’incasso più alto dell’anno, il 14° di sempre e il 6° film francese ad aver incassato di più.

Il titolo originale è Qu’est-ce qu’on a fait au Bon Dieu?

Trama del film

Claude e Marie Verneuil sono la classica coppia borghese cattolica che ha allevato le quattro figlie secondo i principi di tolleranza e integrazione della cultura francese. Quando la loro primogenita decide dì sposare un musulmano, la seconda un ebreo e la terza un cinese, tutte le loro speranze di assistere ad un tradizionale matrimonio in chiesa vengono riposte sulla figlia minore che, finalmente, ha incontrato un bravo cattolico, ma…è ivoriano (Africa)!

Christian Clavier parla del suo personaggio Claude

«Il mio personaggio è un uomo della mia età, con le certezze che ha un uomo della mia età. È un individuo che ha le sue pecche, è un conservatore, ma si salva grazie a un’ironia mordace. Adoro i suoi difetti. Se avessi provato il minimo disprezzo per lui, non avrei mai scelto di interpretarlo. Invece, ho immediatamente pensato al personaggio incarnato da Robert De Niro in “Ti presento i miei” e “Mi presenti i tuoi?”, benché nel suo modo di essere mi ricordi Louis De Funès in “Le folli avventure di Rabbi Jacob”, quello che cadeva dalle nuvole scoprendo: «Salomon, lei è ebreo?». Claude Verneuil ha i tipici problemi di un padre reale, ma ogni situazione è affrontata con leggerezza da Philippe de Chauveron, la cui scrittura è intessuta di empatia nei confronti di tutti i suoi personaggi in generale e del mio in particolare. Per un attore, un simile approccio equivale alla possibilità di divertirsi, di dare libero sfogo, persino di esplodere in certe scene, senza mai scivolare nel caricaturale».

Non sposate le mie figlie, il sequel è esilarante

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