Spazio Italiano, la storia dei primati italiani fra le stelle in un docufilm su History Channel: da Guidonia a Marte

Spazio Italiano, la storia dei primati italiani fra le stelle in un docufilm su History Channel: da Guidonia a Marte
di Paolo Ricci Bitti
3 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Settembre 2022, 15:15

Da Guidonia - Città dell'aria a Marte: "Spazio Italiano", un film per andare in orbita con la storia della scienza e della tecnologia italiana che fin dai primi passi dell'esplorazione del cosmo ci hanno permesso di entrare e di restare nel ristrettissimo club delle potenze che hanno accesso diretto allo spazio. Dopo gli Stati Uniti e l'allora Urss è stata l'Italia nel 1964 a mandare attorno alla Terra un satellite e da allora non ha fatto che compiere progressi. Uno scenario infinito che da poco più di 60 anni vede non solo l'uomo allontanare sempre di più l'orizzonte dell'esplorazione, ma anche la nascita di un colossale business in cui il comparto aerospaziale italiano conquista sempre nuovi traguardi. 

“Spazio Italiano” sarà in onda in esclusiva su History Channel (411 di Sky) il 28 e 29 settembre alle 21.50. E' un docufilm in due episodi - Dalle origini al progetto San Marco e Dagli astronauti allo spazio profondo - diretto da Marco Spagnoli e prodotto da Cinecittà Luce con la voce narrante di Valentina Lodovini e con interviste a Amalia Ercoli Finzi, Giovanni Caprara, Bruno Tabacci, Sergio De Julio, al generale Alberto Rosso, Roberto Somma, Massimo Claudio Comparini, Giovanni Anzidei, Luciano Guerriero e Roberto Vittori. 

Il decollo avviene alle porte di Roma negli anni '30 con la nascita di Guidonia-Città dell'aria, sorta in onore del generale dell'aeronautica Alessandro Guidoni morto mentre provava un nuovo tipo di paracadute. 

Le strutture, all'ora all'avanguadia mondiale e poi purtroppo colpevolmente dimenticate, diventano un punto di riferimento per la ricerca aeronautica internazionale diretto da Gaetano Arturo Crocco, che aveva già realizzato il primo dirigibile militare italiano.

A Guidonia si sviluppa una imponente struttura con laboratori ed impianti di simulazione di volo estremamente sofisticati che allora non esistevano nemmeno negli Stati Uniti.

Da allora la crescita della ricerca spaziale italiana è inarrestabile: nel 1959 in Italia viene istituita la Commissione per le ricerche spaziali (COSpAR) nell'ambito del Consiglio nazionale delle ricerche, e nel gennaio del 1964, a bordo di uno Scout 4 dalla base statunitense di Wallops in Virginia, ha inizio l'avventura italiana dello spazio. Su quel vettore c'è infatti il primo satellite San Marco, e nella sala di controllo c'è il team italiano che ha dato vita alla missione.

Nel 1988 nasce finalmente la Asi, Agenzia Spaziale Italiana: in quegli anni gli italiani sono finalmente pronti ad andare nello spazio. Una durissima selezione porta a scegliere come primo astronauta il biofisico Franco Malerba, seguito poi da Umberto Guidoni, Maurizio Cheli, Roberto Vittori, Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti.

La prima occasione di missione per un astronauta italiano viene data dal progetto Tethered, ideato dallo scienziato Giuseppe Bepi Colombo: un esperimento storico, che vedeva un satellite legato a un filo e lanciato verso l'esterno dello spazio e teso tra lo shuttle e il satellite semplicemente dal gradiente di gravità.

Dopo la partecipazione alla realizzazione della Stazione spaziale internazionale, il nostro paese non è solo impegnato dal punto di vista spaziale, ma anche in campo aerospaziale, ovvero nel volo suborbitale che consentirà collegamenti velocissimi tra alcuni luoghi del pianeta: in Puglia, a Grottaglie, sta per nascere uno dei primi spazioporti al mondo. Ed è recentissima la conferma che astronauti italiani parteciperanno al programa Artemis peril ritorno sulla Luna

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