Sanremo, Nicola Savino: «Condurrei il Festival. La Gregoraci? Mai pensato di coinvolgerla»

Sanremo, Nicola Savino: «Condurrei il Festival. La Gregoraci? Mai pensato di coinvolgerla»
di Andrea Scarpa
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Domenica 2 Febbraio 2020, 09:45 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 16:34

In queste agitatissime settimane di vigilia sanremese anche Nicola Savino, 52 anni, non si è fatto mancare niente e si è messo - come Amadeus - nei guai (si fa per dire). Da conduttore dell'Altro Festival - in pratica il vecchio Dopofestival che quest'anno si vedrà solo su RaiPlay, e quindi solo sul web - pochi giorni fa è stato attaccato da Elisabetta Gregoraci, 40, che sul suo profilo Instagram ha scritto: «Savino mi ha esclusa all'ultimo momento dalla co-conduzione del programma perché sono l'ex moglie di un uomo (Flavio Briatore, ndr) di destra». Guarito dall'influenza che l'ha messo fuori gioco quasi una settimana, Savino - a poche ore dalla partenza per Sanremo - risponde al telefono di casa per dire finalmente la sua.

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Com'è andata con Elisabetta Gregoraci?
«In maniera semplicissima. Non ho mai pensato a lei e nessuno, né il direttore artistico né il direttore di rete, mi ha mai parlato di lei. A novembre Amadeus mi ha chiesto di fare l'Altro Festival, e io ho subito accettato. Io, lui e Fiorello siamo amici e questo Sanremo per noi, che siamo una specie di Rat Pack milanese (il gruppo di amici di Frank Sinatra negli anni 50 e 60, ndr), rappresenta il trionfo di Via Massena (la via di Radio Deejay a Milano, dove tutti e tre hanno lavorato agli inizi della carriera, ndr)».

E poi?
«Sono andato a Roma per parlare con Elena Capparelli, direttrice di RaiPlay, e costruire con lei il cast. Dopo il boom di Fiorello per il lancio della piattaforma, inarrivabile, abbiamo deciso di fare scelte laterali: Myss Keta opinionista, una giornalista imprevedibile come Fiamma Sanò, il suo collega Tommaso Labate, il direttore d'orchestra Vittorio Cosma, l'enciclopedico Eddy Anselmi, il comico Valerio Lundini e la band I Vazanikki, i Gemelli di Guidonia. Dopo le feste di Natale, però, ho ricevuto la telefonata di un nostro amico, mio e della Gregoraci: Elisabetta pensa che tu ce l'abbia con lei. È sorpresa di non essere più nel cast.... Io per gentilezza l'ho subito chiamata e in mezz'ora le ho raccontato che non c'era mai stata in questo progetto. Tutto qui».

E lei, come ha reagito?
«Era mortificata, com'è giusto che fosse».

E la storia di Briatore, il suo ex marito di destra, com'è venuta fuori?
«Non lo so. Nella mia telefonata la parola destra non è mai stata pronunciata. A me parlare di destra e sinistra nel 2020 sembra roba preistorica».

Briatore commentando il post della sua ex le ha dato del «Cogline arrogante».
«Ha offeso l'ortografia, non me».

Gregoraci è un personaggio poco digitale secondo lei?
«Ha tanti follower, quindi lo è. Non ho niente contro di lei, magari in futuro lavoreremo insieme, ma in questa storia non c'entro. Idem Amadeus ed Elena Capparelli. Di sicuro c'è qualcuno che ha preso in giro lei e me».

Chi?
«Non lo so».

Lucio Presta, l'agente di Amadeus, e Flavio Briatore sono amici - sono stati spesso fotografati insieme in Kenya - cosa può essere successo?
«Giuro, non ne ho idea. Non mi interessa, e temo che Elisabetta molto probabilmente commenterà anche queste mie parole. E pensare che a me è successo tante volte di non fare programmi sicuri. Il nostro lavoro è fatto così».

Quest'anno intorno a Sanremo sta succedendo di tutto.
«Amadeus ha fatto complimenti ad alcune belle ragazze e ha preso dei rapper, che sono da sempre sbruffoni e iperbolici, proprio come tante rockstar del passato. Il resto sono chiacchiere».

Non proprio. Le battute maldestre e l'autospoiler di Amadeus che ha rivelato i nomi dei cantanti in gara una settimana prima della serata di Rai1 del 6 gennaio hanno creato un polverone. Da collega, Amadeus di quanto ha superato il livello accettabile di errori?
«Per me non ha sbagliato una mossa. L'accanimento contro di lui è assurdo. Il cast è ottimo: Roberto Benigni, Fiorello, Tiziano Ferro, il ritorno dei Ricchi e Poveri... La storia del passo indietro è ridicola».

A sua moglie ha mai chiesto di fare un passo indietro?
«Mai. Aspetti che chiedo a lei. Manu, ti ho mai chiesto di fare un passo indietro?. Lei: Sì, sempre. Vabbè... Lavoriamo tutti e due e ci siamo sempre organizzati. Non le ho mai chiesto di rinunciare a qualcosa».

L'idea forte dell'Altro Festival qual è?
«Innanzitutto è la prima volta che va solo sul web e non abbiamo la preoccupazione dell'Auditel. Siamo più rilassati e liberi. Io partirò dall'Ariston alla fine della serata e raggiungerò lo studio, una specie di club all'americana, al Palafiori. Stiamo cercando di organizzare duetti improbabili con tutti i cantanti. E poi ci sarà Fiorello e qualche rappresentante dei new media, che spesso quando vanno in tv non risultano così efficaci come sul web, quindi li metteremo a loro agio. Insomma, vorrei raccontare il Festival e un po' il Paese».

Che Paese le sembra con le canzoni di quest'anno?
«Vitale. C'è di tutto. Sei-sette canzoni belle e moderne ci sono. È un Sanremo pop. E quando partiranno i brani tutte le polemiche, che in fondo fanno una pubblicità pazzesca alla rassegna, svaniranno».

Dopo Amadeus il Festival potrebbe toccare a lei: pronto?
«Vedendo tutto quello che succede anche questo potrebbe diventare uno di quei lavori che gli italiani non vogliono più fare».

La battuta è ottima. Pronto o no?
«Chi fa il mio lavoro sogna da sempre Sanremo. Il prossimo anno, però, non potrei. Ho un contratto di esclusiva con Mediaset fino al 2021. Il 25 febbraio riparto con Le Iene. E poi Amadeus lo guiderà a lungo».

Come lo farebbe?
«Una mezza idea ce l'ho: di sicuro non farei il direttore artistico. Preferisco vivere. Troppe rogne».

Chi vince?
«Non mi posso sbilanciare. A me piace quella di Bugo e Morgan. È la più vicina al mondo dell'Altro Festival. Ma arriverà ultima».
 

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