Roberto Bolle su Rai 1 a Capodanno: «Il mio avatar danzante dalla tv al Metaverso»

L'étoile Roberto Bolle su Rai 1 il primo gennaio
di Simona Antonucci
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Giovedì 22 Dicembre 2022, 18:43

La moltiplicazione di un étoile per un Capodanno nel metaverso. Roberto Bolle presenta la sesta edizione del suo Danza con me, lo spettacolo con cui la sera del primo gennaio Rai 1 apre il nuovo anno (4 milioni di telespettatori). Tra gli ospiti dello show, condotto da Luca Zingaretti e Cristiana Capotondi, le star del Royal Ballet (Hamilton, Naghdi e Kaneko) e della Scala (Toppi e Manni), del balletto (i Trockadero, compagnia maschile), divi della musica (Blanco, Dargen D’Amico e Dardust), della tv (Alberto Angela) del cinema (Claudia Gerini ed Edoardo Leo), dello spettacolo (Elio, Paola Minaccioni, Virginia Raffaele). E un Avatar, un Bolle digitale che ha imparato a volteggiare dalla “copia” originale: «Non si sa mai nella vita può sempre essere utile», commenta il danzatore-leggenda, torinese, 47 anni.

 

Dal Lago dei Cigni al metaverso: che succede?

«L’utilizzo della tecnologia è diventato per me, un filo conduttore. Ho sperimentato vari utilizzi del ledwall come in Dorian Gray, delle luci al laser, dei cloni con Prototype. Cerco sempre di dare qualcosa in più per portare la danza in una dimensione contemporanea. In ogni edizione, un passo avanti. E ora siamo finiti nel metaverso».

Com’è il suo avatar?

«Una riproduzione fedele dell’originale. Sono stato chiuso in un igloo pieno di telecamere che riprendevano le mie misure. Quindi, dentro una tuta con dei sensori che ricevevano il movimento, foto del viso, rilevazioni: gli ho trasmesso la coreografia. Ora è un étoile da metaverso».

Che cosa balla il suo “gemello”?

«L’abbiamo usato in maniera divertente. Una sfida contro un ospite a sorpresa. E, da avatar, faccio passi che nella realtà non saprei fare».

Più passa il tempo e più si concede libertà: vantaggi dell’età?

«Tante cose le ho fatte. Tante le farò. Ma, sì, è arrivato il momento di prendersi delle libertà. In trasmissione abbiamo momenti di gioco. Ma anche danza di primissimo livello, con coreografie di Mc Gregor, Petit, Cranko, Volpini.

Emozioni forti come nell’omaggio a Ezio Bosso. E impegno, contro il bullismo».

Nella sua carriera ha battezzato tanti format: Danza con me, Ondance, il gala. Ne sogna uno nuovo?

«Non direi. All’interno di questi contenitori c’è sempre qualcosa che non abbiamo mai fatto prima. Per Ondance abbiamo fatto la lezione in piazza Duomo, con decine di ballerini in tutù. Sono contenitori sì, ma se non ospitassero delle novità, il pubblico non ti seguirebbe più».

Luca Zingaretti è il conduttore di questa edizione: Montalbano sa anche ballare?

«È un grande professionista, amato dal pubblico di Rai 1 e si è messo a disposizione conironia. Si muove bene. Vediamo se lo fa. Mi sembra un po’ restio».

Cristiana Capotondi?

«Spontanea solare genuina, entra subito in empatia con tutti».

Tra i vari ospiti delle sei edizioni, chi balla meglio?

«Virginia Raffaele mi ha sempre stupito per le sue capacità».

Per la prima volta anche i Trockadero che prendono in giro il suo mondo: la diverte?

«Sarà un assolo irresistibile. Anche Elio presenta uno sketch esilarante, un medley “pauroso”».

Oltre alla tv, quando ballerà dal vivo?

«Sette date agli Arcimblodi, con la compagnia di Bejart».

Tornerà a Roma, a Caracalla?

«Una delle tappe più amate del mio tour estivo». 

Come procede la sua battaglia per salvare la danza?

«Abbiamo prodotto un documento e aspettiamo di essere convocati dal Ministero. Serve una riforma che riguardi la formazione, i punteggi del Fus: regole fondamentali per la sopravvivenza della danza in Italia».

Tra le varie “riproduzioni” della sua figura, anche una graphic novel: cosa racconta?

«La mia storia, illustrata: un percorso di vita. Gli alti e bassi, l’infortunio, i lutti che segnano, le cadute da cui mi sono ripreso, anche grazie alla danza, un rifugio importante».

E non è mai stata un peso?

«Le emozioni sono sempre state superiori al sacrificio». 

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