Vaccini, a 'Virus' Red Ronnie contro il medico: «Obbligarli è ridicolo, uccidono i bambini»

Red Ronnie a Virus su RaiDue
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Venerdì 13 Maggio 2016, 22:34 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 16:43

Nell'ultima puntata di 'Virus', il talk show di Nicola Porro su RaiDue, è andato in scena un confronto decisamente fuori controllo sul tema dei vaccini obbligatori per l'infanzia. Il giornalista e conduttore tv aveva infatti invitato a parlare entrambe le parti, quella favorevole e quella contraria, ma qualcosa è andato storto.
 

 


Da un lato, infatti, c'era Roberto Burioni, medico competente e preparato che da tempo esprime preoccupazione per il calo dei vaccini in Italia. Burioni ha cercato di spiegare che non esiste alcuna correlazione scientifica tra i vaccini e l'autismo, ma il dibattito è subito diventato unidirezionale. In studio, infatti, c'erano anche Maria Antonietta Farina Coscioni e il padre di un bimbo autistico. La 'punta di diamante', però, era Red Ronnie, il solo e unico.

Il disc jokey e conduttore emiliano non ha usato toni morbidi: «Obbligare a vaccinare i bambini è demenziale. Un bambino è morto di pertosse? E allora tutti quelli che muoiono a causa dei vaccini? Ne muoiono 1500 ogni anno, guarda caso dopo le vaccinazioni. Le chiamano 'morti bianche'. Le vaccinazioni obbligatorie sono quattro, ma ne fanno sei. E molte sono inutili: la polio fu debellata prima del vaccino, l'epatite B fu introdotta dal ministro De Lorenzo, che fu poi condannato per corruzione. E il tetano, vedete bambini lavorare la terra? Siamo alla follia totale».

Nella trasmissione non viene puntualizzato, ma il dato a cui fa riferimento Red Ronnie non riguarda le morti avvenute in seguito alle vaccinazioni, bensì quelle che rientrano nella cosiddetta 'Sindrome della morte improvvisa del lattante'. Si tratta di quelle morti misteriose che colpiscono soprattutto i bambini maschi nel primo anno di vita e che avvengono per una concatenazione di cause spesso difficilmente individuabili. Forse ci avrebbe voluto provare il dottor Burioni, che però si è visto attaccare da più fronti e ha espresso tutto il proprio rammarico in questo post su Facebook.

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