Pupo, ospite a “Domenica In” senza filtri. Un'intervista forte quella del cantante rilasciata a Mara Venier in cui si parla di bilanci di vita. «Se dovessi fare un bilancio della mia esistenza, posso dire che è ultra-positivo, a prescindere da ciò che potessi prevedere».
Pupo a Domenica In, le dipendenze
Una vita in corsa con il piede sempre sull'acceleratore quella di Pupo. «Non pensavo di arrivare vivo a questa età.
Il tentato suicidio
Il gioco d'azzardo per Pupo è stata una dipendenza presa dal padre Fiorello, che giocava anche lui. Ha iniziato a 14 anni il cantante: «Nella sua infinita dolcezza, mio papà era un uomo debole e per anni mia madre Irene è stata disperata perché il marito e il figlio erano finiti tra le grinfie di questo demone. Un giorno, tornando dal casinò di Venezia, pieno di debiti e di problemi, senza un futuro, vedendo tutto nero davanti a me, mi fermai sul viadotto che divide l’Emilia-Romagna dalla Toscana della vecchia Autostrada del Sole. Parcheggiai la mia Jaguar, scesi e pensai di farla finita».
Poi su quella strada passò un Tir che provocò uno spostamento d'aria, che fù la salvezza di Pupo. «Mi destò dal torpore e dall’oblio in cui ero caduto. Mi risvegliai e dissi: “Ma cosa sto facendo?”. Risalii in macchina, tornai a casa e nel settembre dello stesso anno mi chiamò Gianni Boncompagni per farmi condurre Domenica In con la Fenech proprio in questi studi e da lì ripartì la mia vita».
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