Nadia Toffa, l'amico fisioterapista: «Non aveva paura della morte, alla fine era lei a confortare noi»

Nadia Toffa, l'amico fisioterapista: «Non aveva paura della morte, alla fine era lei a confortare noi»
di Ilaria Ravarino
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Mercoledì 14 Agosto 2019, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 17:44

Bresciano, amico di Toffa da 15 anni, Fabrizio Gardina è il medico che la giornalista ha ringraziato pubblicamente lo scorso maggio, via social, per averla «letteralmente rimessa in piedi dopo l'intervento e la chemioterapia». Dottore in fisioterapia e riabilitazione, Gardina lavora nella clinica Domus Salutis di Brescia, nella quale Toffa era stata ricoverata dai primi di luglio dopo l'improvviso peggioramento accusato durante l'estate.

Come ha conosciuto Nadia Toffa?
«L'ho conosciuta 15 anni fa, dopo un intervento di riabilitazione su suo padre. Quando mi si è presentata, per me era una persona qualsiasi: non guardavo la tv e non avevo mai sentito parlare de Le Iene. Tante volte suo padre mi aveva detto che la sua iena' voleva conoscermi, ma io non capivo».

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Quando ha capito che Toffa era molto popolare?
«Un giorno l'ho vista che distribuiva magliette e cappellini, con le persone che le si stringevano intorno. Allora ho realizzato. Ma Nadia, in privato, non era diversa da come si presentava in pubblico. Era sempre naturale. Non ha mai avuto la superbia di sfruttare il suo status di vip».

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Avete anche lavorato insieme...
«Si, nel 2012 mi ha chiesto di collaborare a un servizio, Quando un ospedale finge di curarti. L'ho fatto volentieri. Fu molto emozionante».

Come ricorda il suo ultimo periodo in vita?
«È stato un onore starle vicino in un momento così difficile. Sembra incredibile, ma era lei che cercava di confortarci. È stata una guerriera in vita e lo è stata fino alla fine. Non ha mai mostrato nessun segno di cedimento in questa situazione. Anzi».

La forza di vivere, allora ce l'aveva davvero?
«Sì. Non si è mai lamentata di nulla. Non ha mai voluto parlare della morte, direttamente, ma sapeva benissimo che stava per affrontare questo passaggio. Ripeto: era lei a confortarci, anche perché sapeva che la vita va oltre la vita».

Con la famiglia come si comportava?
«Nadia non ha mai fatto pesare nulla a nessuno».

Aveva paura di morire?
«Nessuna. Anzi, sa cosa diceva? Probabilmente devo fare qualcos'altro da un'altra parte'. Sapeva di aver fatto tutto quello che poteva, qua. E lo ha dimostrato con i fatti. Sono sicuro che sta già lottando da qualche altra parte, così come ha fatto su questa terra».
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