Nadia Toffa grata a Berlusconi: «Mise a mia disposizione elicottero e stanza in ospedale»

Nadia Toffa grata a Berlusconi: «Mise a mia disposizione elicottero e stanza in ospedale»
di Alessia Strinati
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Venerdì 4 Ottobre 2019, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 20:55

Nadia Toffa grata a Silvio Berlusconi. La "iena", scomparsa lo scorso 13 agosto dopo la dura lotta contro il tumore al cervello, pochi mesi prima di morire ha voluto incontrare le persone che l'avevano aiutata nel suo percorso, che le erano state vicine e tra loro c'è stato Silvio Berlusconi. L'ex premier si prodigò molto per darle una mano dopo il malore che portò a galla la terribile diagnosi.

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Nadia si sentì male nel 2017 in un albergo, proprio mentre lavorava a un servizio per Le Iene. Berlusconi mise a sua disposizione un elicottero per trasportarla da Trieste al San Raffaele e la sua stanza personale nella struttura ospedaliera. La Toffa ha sempre ringraziato il leader di Forza Italia per quel gesto, ed espresse il desiderio di incontrarlo prima di morire per dirgli grazie.
 

 

«Berlusconi io non l'ho mai conosciuto. Dici che mi riceve? Io avrei delle curiosità da chiedergli. Non è mio amico però diciamo che provo molta gratitudine per lui, perché lui è la persona che ha fatto partire l'elicottero da Trieste quando sono stata male il 2 dicembre e mi ha fatto arrivare al San Raffaele», Nadia ricordava che tutti le dicevano che Berlusconi chiedeva di lei ed era preoccupato per la sua salute. Poi aggiunse che dopo il ricovero la chiamò ma ironicamente aggiunse: «Mi sembrava il suo imitatore».



Durante la prima puntata della trasmissione Le Iene è andato in onda un messaggio di Nadia, ma la Toffa volle fare degli incontri con le persone a cui voleva dire grazie, tutti registrati dalle telecamere. Davide Parenti ha spiegato: «C’è questo filmato che Nadia ci chiese di fare, con lei che incontra le persone cui ha voluto bene. È stato girato qualche mese prima che ci lasciasse ma fino ad oggi non abbiamo ancora avuto il coraggio di guardarlo, ancor meno di lavorarci. Lo faremo appena ce la sentiremo».
 

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