Montepremi variabile, ogni risposta esatta 5mila euro, sempre in gettoni d’oro, così che Scotti ritorna sul tema caro, il cambiamento della legge che dagli anni 50 vieta il pagamento in denaro per i quiz: «Essendo io l’uomo che ne ha condotti di più in Italia, ci dovrà pur essere qualcuno che venga a chiedere a me, o Bonolis o Conti un parere, ma è un urlo che cade nel deserto». Impossibile non dire di "Adrian", il Celentano, che l’altro giovedì ha avuto da ridire sui soldi nei quiz proprio con Scotti. Gerry lo definisce «Un signore di 80 anni che guarda la tv, pensa di saperla fare, di poter cambiare il mondo con le sue prediche e di mettere al servizio della società la sua persona, ma non sempre ci riesce», e che «se anche sbaglia ha ragione lui, come un padre».
Chi se ne importa, in sintesi, tanto "Adrian" finisce in poche settimane, mentre "Conto alla rovescia" lo vedremo fino al 5 gennaio, dal lunedì alla domenica. Scotti in primavera fa Striscia la notizia, poi torna con Caduta Libera e sta mettendo a punto un nuovo Milionario in prime time. Ma la prima serata non è un’ambizione: «Sono uno dei pochi conduttori che si sente in pace nel preserale». Al contrario di quegli «altri in questa fascia oraria che rimarcano sempre che sì, lo stanno facendo adesso ma poi...». Chi si stancherà prima? Mediaset o Gerry Scotti? «Eravamo tutti ragazzi nel cortile di Mediaset, non ancora asfaltato. Mi auguro che ci stancheremo insieme, e saremo dei settantenni che giocano insieme a bocce».
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