Eurovision 2022, da stasera al via: ecco dove vederlo. Cattelan: «Nessun riferimento alla guerra in Ucraina»

Eurovision 2022, da stasera al via: ecco dove vederlo. Cattelan: «Nessun riferimento alla guerra in Ucraina»
di Ilaria Ravarino
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Martedì 10 Maggio 2022, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 18:19

Eppur si muove: il sole cinetico sul palco dell'Eurovision, dato per perso nei giorni scorsi, ha finalmente compiuto il suo giro, illuminando il palco della manifestazione durante le prove di ieri pomeriggio a Torino. Tutto pronto dunque per stasera, quando nella prima delle due semifinali (la seconda giovedì, entrambe in diretta su Rai1 e Rai Radio2) saranno scelti dieci dei primi diciassette artisti in gara, con la conduzione - rigorosamente in lingua inglese - di Laura Pausini, Mika e Cattelan.
«Nessun riferimento diretto alla guerra in Ucraina» sarà lanciato dal palco, spiega Cattelan, che aprirà la serata con un intervento «autoironico» sulla «capacità organizzativa» degli italiani.

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IL COPIONE
«Quello che diremo è stato stabilito e scritto sul copione, non c'è spazio per l'improvvisazione. Ci saranno messaggi sullo spirito di pace e di condivisione, ci sarà un abbraccio nei confronti della diversità, ma di guerra non si parlerà. La politica è proibita per statuto». E se poi Damiano dei Maneskin, attesi per la finale di sabato con il nuovo singolo Supermodel, dovesse esternare il suo «fuck Putin» dal palco dell'Eurovision, per Cattelan «se ne prenderà lui la responsabilità. Ma al momento non è previsto che lo faccia».
Tra i nomi più caldi a esibirsi, durante la diretta trasmessa in 40 paesi, ci saranno i favoriti ucraini (Kalush Orchestra, con Stefania), la Shakira albanese Ronela Hajati con Sekret e la rivelazione olandese S10 con la canzone Die diepte, mentre la quota dance sarà garantita dal pirotecnico (in tutti i sensi) duo austriaco LUM!X e Pia Maria con Halo, dalle rockettare danesi Reddi con The Show e dai norvegesi Subwoolfer con Give that wolf a banana, maschere gialle da lupo e un balletto che già si candida a tormentone.
In gara anche la Lettonia con la canzone vegana Eat your salad, cantata dai Citi Zen in abbigliamento cruelty free, la Lituania con Sentimentai di Monika Liu, la Svizzera con Boys do cry di Marius Bear, e ancora la Slovenia dei LPS con Disko, i bulgari Intelligent Music Project con Intention e i moldavi Zbod si Zdub & Fratii Advahov con il folk rock Trenuletul. Come da tradizione l'amore ha grande spazio nei testi delle canzoni, quello fatale nella ricercata Die Togheter della greca Amanda Georgiadi Tenfjord, in abito bianco sul palco, quello romantico della portoghese Maro con Saudade, Saudade, quello passionale della croata Mia Dimsic con Guilty Pleasure, quello non corrisposto dell'armena Rosa Lin con Snap.
Attenzione infine alle tre sorelle islandesi Systur, in abiti nordico-country con la canzone per soli intenditori Meo haekkandi sol: testo in islandese stretto, dedicato alle contadine isolane di fine Ottocento. Previsto, durante la prima parte della serata, anche un omaggio a Raffaella Carrà, con il ritornello di Fiesta! in spagnolo e un breve balletto dei tre conduttori.
«L'Eurovision non è Sanremo - spiegava ieri Laura Pausini alla stampa, quasi scusandosi per il modesto tributo - ci sono delle regole fisse, che si ripetono ogni anno. Non si può sviluppare ogni idea come la si vorrebbe. Avrei voluto fare qualcosa di più grande, per la sola e unica Raffaella Carrà. Ma non era possibile non nominarla. Lei sarà comunque con noi».
Non sarà come Sanremo, spiega Cattelan, nemmeno la durata: «All'estero non si ha l'abitudine di andare lunghi, le prime due semifinali saranno tutto sommato brevi, due ore e dieci al massimo».

Un tempo nel quale si troverà spazio anche per gli ospiti, con Dardust che proporrà, insieme al dj Benny Benassi e Sophie and the Giants, cinque esplosivi minuti per ripercorrere una serie di pezzi dance partiti dall'Italia e diventati iconici nel mondo, dai brani dei Goblin a quelli di Giorgio Moroder, passando per Robert Miles, Gigi D'Agostino e Eiffel65.


COMMOZIONE
Di tutt'altro genere l'esibizione che ieri, durante le prove, ha strappato un lunghissimo applauso al pubblico del Palaolimpico (per la prova generale i biglietti - dai 10 ai 100 euro - erano esauriti ormai da tempo), con momenti di grande commozione: quella di Diodato, che canterà stasera la sua Fai rumore, diventata simbolo della resistenza al Covid, iniziando al piano e poi proseguendo con l'accompagnamento di coristi e ballerini, immerso in una scenografica nuvola di fumo.
«La musica unisce, educa all'amore, e l'Eurovision è qui per raccontare l'orgoglio di ogni singolo paese ad essere sul palco e a condividerlo con gli altri», ha detto Mika, evitando attentamente qualsiasi riferimento alla politica. Mika, tra l'altro, in passato per 4 volte ha detto no alla Bbc per rappresentare il Regno Unito alla kermesse («Le cose adesso sono molto cambiate»). «La migliore risposta a questo difficile momento storico è la musica - ha concluso Pausini - come simbolo di pace e messaggio di unità. Nessuno può fermarla. Dopo il Covid, ci fa respirare. Guardare l'Eurovision è avere qualcosa da ascoltare, fosse solo da ballare. Che ci faccia sorridere e rilassare».

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