Elaheh Tavakolian, l'attivista iraniana che è giunta dalla Turchia all'Italia: stasera la sua storia a Le Iene

Elaheh ha una benda sull’occhio che le copre la ferita causata da un proiettile sparato dalle forze di sicurezza del regime iraniano durante una delle brutali repressioni alle manifestazioni antigovernative

Elaheh Tavakolian alle Iene. Chi è l'attivista iraniana che è giunta dalla Turchia all'Italia
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Martedì 21 Marzo 2023, 15:27

Nuovo appuntamento in prima serata su Italia1 con il proogramma «Le Iene», condotto da Belen Rodriguez, accompagnata dai comici Max Angioni, Eleazaro Rossi e Nathan Kiboba. Tra gli ospiti in studio: le cantautrici Fiorella Mannoia e Francesca Michielin, Carolina Orlandi, figlia della moglie del manager David Rossi, scomparso dieci anni fa a Siena e lo stylist Nicolò Cerioni.

Tra i servizi più attesi della puntata c'è quello di Roberta Rei che torna a parlare di Elaheh Tavakolian, la giovane donna iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, che finalmente è arrivata in Italia.

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Chi è Elaheh Tavakolian

«Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi». Questo l'appello di Elaheh Tavakolian che la settimana scorsa aveva incontrato la giornalista delle Iene in Turchia. La Iena le aveva promesso che l’avrebbe aiutata a scappare da quel Paese.

 



Elaheh ha una benda sull’occhio che le copre la ferita causata da un proiettile sparato dalle forze di sicurezza durante una delle brutali repressioni alle manifestazioni antigovernative, una di quelle che a settembre ha portato alla morte la ventiduenne Mahsa Amini

La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. Ha «nascosto» la sua ferita all’occhio con un piccolo cuore bianco, un’immagine che sta facendo il giro del mondo.

Elaheh sui social ha scritto del dolore che ha attraversato e della sua determinazione a rimanere forte, dopo che suo padre era stato ferito nella guerra Iran-Iraq negli anni ’80.

Ha anche menzionato il caso di Ghazal Ranjkesh, ucciso a colpi di arma da fuoco nella città portuale meridionale di Bandar Abbas. «Ghazal ha protetto sua madre e io ho protetto mia sorella e gli altri, tu chi proteggevi?», ha chiesto retoricamente al poliziotto che l’ha ferita.


La puntata delle Iene

Nel servizio andato in onda la scorsa settimana la giornalista Roberta Rei aveva fatto un appello che coinvolgeva anche l’associazione Soleterre, che aveva aderito al progetto per aiutare a finanziarie la partenza e le cure di Elaheh. Grazie alle donazioni del pubblico che ha scelto di dimostrare la propria solidarietà alla ragazza, si è arrivati alla cifra di 14.500 euro. Mercoledì Elaheh sarà ricoverata nel reparto di Oculistica dell’Ospedale San Raffaele di Milano dove comincerà le cure. Nell’attesa, Roberta Rei le ha fatto conoscere chi, qui in Italia, sostiene da sempre la causa delle donne iraniane: Giulia Salemi.

 


Gli occhi vittime delle proteste

Come riportato da IranWire, centinaia di iraniani hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante una sanguinosa repressione di manifestazioni principalmente pacifiche. I medici affermano che, ad oggi, almeno 580 manifestanti hanno perso uno o entrambi gli occhi solo a Teheran e nel Kurdistan.

Ma i numeri reali in tutto il paese sono molto più alti: queste vicende fanno il paio con altre forme di repressione in Iran, basti pensare alle accuse rivolte al regime di aver intossicato centinaia di bambine nelle scuole del Paese. Nel caso della repressione di piazza, tali azioni da parte delle forze di sicurezza potrebbero costituire un «crimine contro l’umanità», come definito dall’articolo 7 dello Statuto di Roma.

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