Geppi Cucciari ricorda Mattia Torre a un anno dalla scomparsa: «Era tutto ciò che scriveva»

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Venerdì 17 Luglio 2020, 19:06

«Mattia era tutto ciò che scriveva, diventava tutto ciò di cui si occupava, perché era curioso, entrava dentro le cose, guardava le stesse cose che tutti noi vediamo da un punto di vista nuovo», così Geppi Cucciari ricorda il suo amico e collega Mattia Torre, prematuramente scomparso esattamente un anno fa – il 19 luglio 2019 – all’età di 47 anni, in un passaggio della puntata speciale di 100X100 Cinema – nata da un’idea del suo amico e produttore storico Lorenzo Mieli e dell’Executive Vice President Programming di Sky Italia Nicola Maccanico – con cui Sky ha scelto di ricordare il geniale scrittore, sceneggiatore e regista e che andrà in onda domenica 19 luglio su Sky Cinema Uno.

Morto Mattia Torre, sceneggiatore di “Boris”: aveva 47 anni


LO SPECIALE
L’intero palinsesto di Sky Cinema Uno sarà dedicato a Mattia, con in prima serata alle 20.45 lo speciale di 100X100 Cinema condotto da Francesco Castelnuovo, con i ricordi di alcuni degli amici e colleghi a lui più legati: Valerio Mastandrea, Pietro Sermonti, Paolo Calabresi, Valerio Aprea e Geppi Cucciari. Ad esempio, Valerio Mastandrea ricorda gli inizi della loro amicizia, nata da un litigio tra i due dopo aver dibattuto in modo sincero e franco su una sceneggiatura scritta da Torre, mentre Geppi Cucciari fu accolta in casa di Torre e della compagna in un momento difficile della sua vita. L’inconfondibile stile iperbolico e a tratti surreale di Mattia emerge anche negli SMS che mandava ai suoi amici, che ne daranno diretta testimonianza: tra questi anche Caterina Guzzanti messa in guardia dall’utilizzo smodato della parola “tema”, Ninni Bruschetta elogiato come cuoco e Giacomo Ciarrapico al quale Mattia faceva gli scherzi modificandogli le impostazioni del suo telefonino. Non mancherà il ricordo dei difficili momenti della malattia, come raccontato da Paolo Calabresi, vicino a lui proprio in quelle settimane più dure.

LA PROGRAMMAZIONE DEDICATA
Nella programmazione dedicata su Sky Cinema Uno saranno presenti alcuni dei lavori più amati di Mattia Torre: si inizierà alle 12.25 con i 4 episodi della mini-serie originale Sky “Dov’è Mario?”, da un’idea di Corrado Guzzanti scritta con Mattia Torre, in cui Guzzanti interpreta Mario Bambea, un intellettuale di sinistra molto glamour caduto in disgrazia, che dopo un incidente d'auto presenta degli strani disturbi di personalità. In particolare affiora in lui un ingombrante alter ego, il comico romano Bizio Capoccetti, che con la sua comicità truce e di bassa lega giunge presto ad un successo inaspettato.

A seguire, alle 15.25 andranno in onda gli 8 episodi della serie “La linea verticale”, basata sull’omonimo romanzo scritto da Mattia Torre e interpretata da Valerio Mastandrea. La serie nasce dall’esperienza ospedaliera dello stesso Torre e racconta, in tono surreale e satirico, la vita quotidiana del reparto di urologia oncologica di un ospedale italiano. La storia è raccontata dal punto di vista dei pazienti che, tramite uno stile di racconto libero e formalmente spregiudicato, dipingono un affresco realistico dei casi clinici e, soprattutto, di quelli umani.

Alle 19.00 si vedrà l’ultimo lavoro di Mattia Torre, “Figli”, concluso dopo la sua morte e nato proprio da un monologo che lo stesso Torre aveva scritto per l'amico Valerio Mastandrea, protagonista del film insieme a Paola Cortellesi. “Figli” racconta la storia di una giovane coppia, Sara e Nicola, sposati e innamorati. Hanno una bambina di 6 anni, Anna, e una vita felice. L’arrivo del secondo figlio, Pietro, sconvolge gli equilibri di tutta la famiglia dando vita a situazioni tragicomiche.

A chiudere la serata alle 21.45 - dopo lo speciale di 100X100 Cinema - “Boris – Il film”, lungometraggio realizzato dopo le tre stagioni dell’omonima serie tv, la più famosa scritta da Mattia, che per l’occasione torna tutta disponibile on demand su Sky e NOW TV. I personaggi del film sono quelli, indelebili, della serie: il regista René Ferretti (Francesco Pannofino) riesce finalmente a mollare la brutta fiction tv che ha fatto per anni e tenta il grande salto: un film d'autore, per il cinema. Ma il mondo del cinema con i suoi snobismi può essere perfino peggio di quello della tv. Soprattutto per una troupe, quella di Ferretti, a dir poco estranea all’Arte con la ‘a’ maiuscola. Tra cinematografari snob, attrici nevrotiche, sceneggiatori modaioli, eroinomani, squali e improvvisati vari, “Boris – Il film” mette a nudo un mondo, quello del cinema italiano, che aspira a una nuova giovinezza e vive invece solo una perenne immaturità.

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