Coronavirus: Rai, commissariati i tg: informazione su Rainews. E gli ospiti solo da remoto

Coronavirus: Rai, commissariati i tg: informazione su Rainews. E gli ospiti solo da remoto
di Mario Ajello
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Domenica 15 Marzo 2020, 00:55 - Ultimo aggiornamento: 09:56

Tra Viale Mazzini e Saxa Rubra, c'è chi legge la vicenda solo politicamente. E lo fa così: coronavirus o non coronavirus, qualcosa al Pd l'amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, doveva dare. E non potendogli dare l'intera poltrona del Tg1 - sennò i 5Stelle fanno i pazzi - gliene ha data metà. Commissariandolo. Ma c'è anche molto di tecnico nella scelta di Salini, che è quella dare a Rainews, diretta da Antonio Di Bella, la guida assoluta dell'informazione sul coronavirus. E dimentichiamoci quindi la vecchia informazione dominata da Tg1, Tg2 e Tg3 di cui da subito resteranno solo le edizioni principali. E via quelle utili soprattutto a infilarci, tradizionalmente, le faccette dei politici di riferimento e i vari panini di seconda fascia d'importanza.

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Ecco, la tivvù pubblica si rivoluziona. Anche per fare fronte a una situazione difficilissima. Quella per cui, causa morbo e quarantene, le troupe a disposizione scarseggiano, le maestranze boccheggiano e i giornalisti tra febbri e paure di febbri non riescono a coprire in pieno turni e coperture pur spendendosi al massimo. «Il coronavirus ci ha messi nel casino più totale», dice sbrigativamente uno dei massimi dirigenti di Viale Mazzini.
Solo per fare un esempio: dopo la sospensione di Porta a Porta, per avere avuto in studio Zingaretti, rivelatosi poi positivo al tampone, con i nuovi casi dei viceministri Sileri e Ascani, che in Rai chissà quanta gente hanno incontrato nelle varie comparsate più o meno recenti, si parla di chiusura di altre trasmissioni. E c'è chi mette - per esempio Federica Sciarelli che ha avuto in trasmissione Sileri cinque giorni fa - le mani avanti: «Chi l'ha visto non si ferma». Ma molti fanno notare: «E perché invece a Vespa lo hanno bloccato?». Intanto - disposizione di ieri sera - fino a nuovo ordine tutti gli ospiti dei programmi Rai dovranno intervenire da remoto anziché in studio. E per due settimane sospesa anche Domenica In.

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E comunque a Rainews di Di Bella, unico giornalista inserito nella task force aziendale sul virus, viene data una sorta di supremazia informativa sulle altre testate. Così non solo si razionalizza ma si evitano sbavature, si controlla meglio. E la figura di Di Bella oltretutto è di garanzia per il Pd (che lo considera suo) ma non dispiace ai grillini e all'opposizione perché ritenuto equilibrato.

Il problema è il Tg1, che pure negli ascolti sta andando bene da quando c'è il virus. Ma è attraversato da tensioni profonde, basti pensare che dopo lo speciale sul morbo condotto da Giorgino, il giornalista e il direttore si sono quasi presi a botte. In questo clima infuocato, il telegiornale ammiraglio si è visto sopprimere da ieri ben otto edizioni: quella delle 7, 9, 9.30, 9.55, 16.30, Tg1 60 secondi e infine il Tg1 della notte. Al posto delle edizioni soppresse sono arrivate la fasce informative di Rainews.

Accetterà Carboni di essere indebolito così platealmente in favore di un'altra testata, sempre considerata minore? Probabile. Ma il fatto è che la riorganizzazione delle news da coronavirus va ben oltre il coronavirus. Il piano di Salini sarebbe quello, in linea con quanto avrebbero voluto alcuni suoi predecessori, di fare smettere l'informazione dei telegiornali alle 21 e poi fino all'indomani tutto passa su Rainews. È immaginabile quanto la cosa possa impensierire i giornalisti. Ma chissà se si farà. Quel che è certo è che in Rai, virus o non virus, c'è una fibrillazione pazzesca. E a non poter stare tranquillo è anzitutto il commander in chief. Perché appena l'emergenza nazionale sarà passata, il Pd tornerà a chiedere lo sfratto di Salini per esigenze di riequilibrio, ossia di lottizzazione.
 

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