Serie tv Sky, Cops: i poliziotti Bisio e Mandelli fanno ridere. Claudio: «Sono un fan di Scuola di polizia e Una pallottola spuntata»

Serie Sky Cops: i poliziotti Bisio e Mandelli fanno ridere. Bisio «Sono un fan di Scuola di polizia e Una pallottola spuntata»
di Paolo Travisi
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Sabato 12 Dicembre 2020, 13:04 - Ultimo aggiornamento: 14:13

Come definireste un gruppo di improbabili poliziotti, che in assenza di reati, li mettono in pratica? Una banda. Anzi Cops, una banda di poliziotti, film in due episodi, diretto da Luca Miniero, in onda lunedì 14 e 21 dicembre su Sky Cinema e in streaming su Now Tv. La commedia, che guarda al crime, ma fa ridere come il cult Scuola di Polizia, ha un gruppo di attori, improbabili nel ruolo, ma bravi nell'interpretazione. 

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Claudio Bisio, è un ex-poliziotto di ferro, che oggi aspetta la pensione nella tranquillissima cittadina di Apulia, luogo immaginario del sud Italia dove nessuno compie reati. Stefania Rocca, è una donna tutta d’un pezzo, intransigente che mette il rispetto delle regole davanti a tutto, che romperà l'idillio del commissariato. Pietro Sermonti, perfettamente adagiato nella routine del commissariato, si divide tra riparazioni agli sciacquoni delle anziane signore del paese, ronde tutte uguali. Francesco Mandelli, l'agente scelto Benedetto, vive con la nonna ed è un fan accanito degli action movie americani. Giulia Bevilacqua, è l’Ispettore Cercola Maria Crocifissa una vera donna del sud, generosa e forte e Guglielmo Poggi, è il giovane centralinista del commissariato che vuole lasciare la provincia dove non nasconde il suo orientamento sessuale. 

 

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Alla banda si uniscono Dino Abbrescia e Giovanni Esposito, la parte "malvagia" di Cops - ispirato a Kops, film svedese del 2003 - prodotto da Sky e Banijay Italia, con la produzione esecutiva di Picture Show, la sceneggiatura di Giulia Gianni, Andrea Magnani, Gina Neri e lo stesso Luca Miniero, regista di quel piccolo capolavoro di commedia che era Benvenuti al Sud. «Abbiamo cercato la commistione di generi, partendo da Kops (film svedese), è un'idea molto semplice raccontata in una riga, sono poliziotti costretti a delinquere per andare avanti.

E' una Puglia ideale, dove è stata ambientato l'universo della commedia - ha detto il regista nella conferenza stampa virtuale - il primo episodio è ispirato al film svedese, il secondo invece è ispirato agli attori, scritto per il cast che avevamo. L'adattamento al Sud è venuto spontaneo, perché volevamo raccontare un mondo imperfetto, quello del genere poliziesco, ma da un punto diverso». 

Bisio ammette. «E' la prima volta che indosso una divisa, ed indossarla mi ha provocato una grande emozione. Non l'ho mai fatto prima perché non è che abbia mai avuto tante proposte. Alcuni parlando di Cops, hanno citato Una pallottola spuntata o Scuola di polizia, qualcuno ha detto che non si era mai vista una commistione di comedy e crime. Non so se l'aspetto demenziale, è la parola giusta, ma a me piace molto, adoro Elio e le storie tese, e ho molto amato Una pallottola spuntata. Il valore aggiunto sono le differenze di noi attori, che veniamo da esperienze diverse».

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“Il mio personaggio è l'elemento disturbante, mi sono divertita a rompere gli equilibri, le loro abitudini. Deve chiudere il commissariato, quindi deve prima capire il loro modo di vivere” ha aggiunto Stefania Rocca.

A proposito dell'ispirazione da un film straniero, come era stato anche per Benvenuti al Sud, il regista sottolinea che «ci sono molte idee nostre ed altre no. La globalizzazione ha portato alla circolazione più ampia delle idee e dei film, anche se poi si può fare sempre la personalizzazione, credo che abbiano una grande dignità le idee che poi diventano remake». Aggiunge Bisio. «Non sono un amante totale dei remake, ma se c'è una bella idea perché non farla. David Boon ci disse che il nostro film Benvenuti al Sud, era anche più bello dell'originale».

Per Mandelli. «Rispetto ai remake, succedeva nella musica degli anni 60/70 e spesso le cover erano più belle dell'originale, che magari spariva. Oggi le idee sono fluide, arrivano a milioni di persone, che magari possono utilizzarle in modo diverso».

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