Claudio Lippi, la Rai esclude la collaborazione: «Sue frasi lesive della reputazione dell'azienda»

Il conduttore aveva detto: «Basta propaganda e gay in tv»

Claudio Lippi, la Rai esclude ogni collaborazione: «Sue frasi lesive della reputazione dell'azienda»
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Venerdì 9 Giugno 2023, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 08:23

«Alcune affermazioni di Claudio Lippi riportate dagli organi di informazione sono lesive della reputazione della Rai e dei propri dirigenti. Pertanto è da escludere qualsiasi tipo di collaborazione con il conduttore». Lo rende noto Viale Mazzini, in seguito a affermazioni di Lippi riportate da La Stampa. «Basta con la propaganda dei Fazio e delle Annunziata. Basta con la kultura con la k», dice il conduttore. «Serve il linguaggio popolare di Giorgia», aggiunge, auspicando anche «meno gay e gaie» in tv che in questi anni hanno lavorato «solo per il fatto di esserlo».

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Claudio Lippi, cosa ha detto

«Cinque anni fa sia Salvini che Giorgia Meloni mi chiesero una mano: volevano avere un parere, uno sguardo esterno sulla Rai, da chi la tv la conosce» e La sua risposta fu «che ci vuole il sorriso.

La Rai deve entrare nelle case degli italiani dicendo 'buonaserà. Con leggerezza e intelligenza, non con la propaganda». Queste le parole di Lippi in un colloquio con La Stampa. «Penso a Fazio e Littizzetto. Se ne sono andati loro. Fazio ha raccontato bugie, dicendo che la pubblicità faceva incassare il triplo di quanto costava il programma. Ma se costava 450 mila euro a puntata, incassava 1 milione e 200 mila di pubblicità? Ma dai... Fazio è stato un farabutto: avevano già pronto un contratto milionario con Discovery».

La loro tv, come quella di Annunziata, sarebbe per Lippi «Propaganda, 'kulturà. L'intervista alla ministra Roccella? Cattiva, aggressiva. Non è Rai quella». «Giorgia la conosco - prosegue - È così generosa: ha rinunciato prima alla sua gioventù e ora alla famiglia per fare quello in cui crede. Anche il compagno è una brava persona. Serve un linguaggio popolare. Giorgia è una 'popolana di Garbatellà. Ha vinto le elezioni parlando agli italiani e alle italiane. Serve quel linguaggio lì». Alla presentazione dei palinsesti Rai manca poco meno di un mese, ma Lippi parla di «un programma, in prima serata su Rai1, lo vorrei chiamare 'Condominio Italia». Lippi giura che «è il momento di portare il talento in Rai. Finora non è andata così. Casalino, per esempio, si crede un grande ufficio stampa? Stefano Coletta, il direttore che per fortuna non c'è più, ha fatto lavorare gay e gaie solo per il motivo di esserlo. Tanti e tante che non avevano alcuna competenza, la Rai usata per fare coming out. Allora anche noi etero dovremmo fare coming out, no?».

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