Articolo 31 a Sanremo: «Non ci guardavamo negli occhi, abbracciarci ci ha fatto piangere»

Il duo: "Non ci siamo riuniti per fare soldi"

Articolo 31 a Sanremo: «Non ci guardavamo negli occhi, abbracciarci ci ha fatto piangere»
di Mattia Marzi
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 06:18 - Ultimo aggiornamento: 09:23

Amici come prima, per prendere in prestito il titolo di un altro duo che si è ricostituito sul palco dell'Ariston, quello di Paola e Chiara. Anzi, più di prima: gli occhi lucidi di J-Ax e Dj Jad dopo l'abbraccio finale al termine del primo passaggio al Festival di Sanremo mercoledì con Un bel viaggio, in cui Alessandro Aleotti (50 anni) e Vito Luca Perrini (56) ripercorrono con nostalgia la storia degli Articolo 31 e quella della loro amicizia, dicono tutto sull'emozione della reunion.
Cosa era successo nel 2006, quando vi separaste?
Ax: «Tutti i luoghi comuni che si vedono nei film sui gruppi rock. Lo raccontiamo nella canzone: ci davamo il cinque alla fine dei concerti senza neppure guardarci negli occhi».
Come eravate arrivati a quel punto?
Ax: «Due esseri umani chiusi in un furgone e in un camerino per quindici anni è facile che prima o poi sclerino. Uno andava alle feste, l'altro no. Uno era sempre preciso, l'altro arrivava in ritardo».

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Chi era quello più indifferente, tra i due?
Ax e Jad: «Lo siamo stati entrambi, a turno. Non ci siamo mai sincronizzati (ridono)».
La reunion è un modo per monetizzare la nostalgia?
Ax: «Macché. Non ci siamo rimessi insieme per fare Sanremo o per i soldi. Ci siamo riavvicinati umanamente nel 2018. Artisticamente io pensavo di essere ben avviato sulla mia strada».
E invece?
Ax: «Un giorno Jad si è presentato in studio con 30 basi. Dieci mi hanno fatto provare le stesse emozioni di vent'anni fa. Gli ho detto: "È il momento"».
"Un bel viaggio" come è nata?
Ax: «Da una di quelle demo. Non è stato pensato come un singolo. Né tantomeno per Sanremo».
Non avevate detto «mai al Festival»?
Ax e Jad: «E invece eccoci qua. Che male c'è? D'altronde il rap si è preso tutto. Arrivare qui e sbagliare tutto sarebbe stato più coerente con la storia degli Articolo 31. Invece sul palco siamo stati perfetti: quando ci siamo abbracciati ci è passata davanti agli occhi tutta la nostra storia. Nel backstage piangevano tutti: giovani e meno giovani».
A proposito di rap: cosa ne pensate del discusso intervento di Fedez?
Ax: «Ha fatto quello che deve fare un rapper: esprimere la sua opinione, che io condivido. Bisogna che tutti imparino cos'è rap: serve a provocare».
Sanremo è un punto di ripartenza per gli Articolo 31?
Ax e Jad: «Sì.

Raccontiamo la chiusura di un cerchio, ma c'è un album in arrivo. E tre date sold out al Forum di Assago. Svuotati dalla pressione che avevano gli Articolo 31 vent'anni fa, ora ci divertiamo».

 

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