Meno contenuti ma di qualità: il mondo dei social cambia con l'intelligenza artificiale

Luca La Mesa
di Alessandro Di Liegro
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Martedì 12 Settembre 2017, 16:40
«Pubblicare di meno, pubblicare contenuti di qualità». Luca La Mesa - Social meda consultant e SingolarityU Ambassador - si rivolge alla platea della Social Media Week parlando di come i cambiamenti degli algoritmi, e gli strumenti cognitivi di ricezione dei contenuti, stiano portando verso una drastica riduzione della quantità a favore di una ritrovata qualità. «L'utente va interessato, colpito, coinvolto – continua La Mesa – se ci sono contenuti di qualità superiore sono disposti ad avere aggiornamenti». Alcune agenzie sono orientate verso un tipo di comunicazione basata sulla quantità, anche con post che lo stesso La Mesa definisce “no sense”: «Non è importante di quanti fan si cresce o quanti post si pubblicano, ma comprendere i dati», ai quali provvedono sempre più piattaforme di di misurabilità» prosegue. Per migliorare le strategie in uno scenario sempre competitivo, per La Mesa: «non c'è niente di migliorabile se non è misurabile», quindi saranno sempre più necessarie competenze specifiche nella lettura e nella comprensione della lettura degli analytics, per fare meglio o peggio ed essee guidati più dalla scienza che dall'intuito.

A provvedere al cambiamento dell'universo social stanno arrivano intelligenza artificiale e machine learning, e la sfida dei social media manager e comprendere come adattare le strategie alle proprie dinamiche. Facebook ha comprato 34 acquisizioni di società che si occupano di AI. Tutti i grandi player stanno facendo shopping nella Valle, come Google che ha comprato 11 startup di intelligenza artificiale. Sempre a Facebook il 25% degli ingegneri di Menlo Park sta sviluppando l'intelligenza artificiali sui vari prodotti della società di Zuckerberg.

Dal punto di vista della profilazione degli utenti, abbiamo a disposizione le informazioni per attuarla al meglio, tant'è che la stessa Facebook ha avuto la licenza per diventare una banca così da avere accesso ai dati di spesa dei suoi utenti. «Si andrà per iperprofilazione – conclude La Mesa – addirittura si potrà fare pubblicità su Messenger di Facebook che mandano messaggi sugli smartphone».  
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