Pericolo stelle cadenti, piani emergenza con raggi laser per cambiare direzione

Pericolo stelle cadenti, piani emergenza con raggi laser per cambiare direzione
di Anna Guaita
3 Minuti di Lettura
Domenica 17 Febbraio 2013, 16:43 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 19:07
WASHINGTON - Quando vediamo una stella cadente ed esprimiamo un desiderio, mai penseremmo che quella scia luminosa possa portare con s morte e distruzione. Ma l'immagine romantica delle stelle cadenti, che spesso in agosto nella notte di San Lorenzo ci spinge a stare col naso all'insù, ha ricevuto un brutto colpo dopo gli straordinari fatti di venerdì, quando un asteroide è esploso sopra i cieli russi con una forza pari a trenta bombe atomiche come quelle che distrussero Hiroshima il 6 agosto del 1945. L'asteroide russo ha finito la sua discesa in una zona remota degli Urali, ma il suo esplodere ha causato onde d'urto così forti che 1200 persone sono state ferite dai vetri infranti nella cittadina di Chelyabinsk. Nella stessa giornata un altro asteroide, ben più grosso e pericoloso - è passato così vicino al nostro pianeta che per un pelo non ha tamponato qualcuno dei satelliti in orbita, magari creando un black out delle comunicazioni.

L’IMPATTO

La superficie del nostro pianeta è al 70 per cento coperta di acqua, e la stragrande maggioranza delle "stelle cadenti" va a finire lì, oppure si disintegra nell'impatto con l'atmosfera. Ma i due incontri di venerdì hanno reso di eccezionale attualità un argomento che da decenni vede tanti scienziati di tutto il mondo impegnati in una paziente catalogazione di ogni angolo del cielo: cosa fare se si scopre che un asteroide sta puntando direttamente contro di noi? Dal 1998, la Nasa ha ricevuto l'incarico di cercare asteroidi potenzialmente pericolosi, poi sono scese in campo anche l'Agenzia spaziale giapponese, quella europea, e anche varie università, per non parlare di alcune associazioni private. La scienza del settore è ancora giovane e le stime variano, ma alla Nasa pensano che ci siano qualcosa come 500 mila near earth objects (NEO), oggetti orbitanti che possono venire troppo vicini al nostro pianeta. Di questi, solo 10 mila sono stati identificati e vengono "pedinati" e almeno mille hanno dimensioni tali che potrebbero distruggere un'intera città.

L'ipotesi che un asteroide possa causare danni e costare tante vite umane è stata finora presa sul serio quasi esclusivamente da Hollywood. Tutti ricorderanno il film con Bruce Willis, Armageddon. Ma nel 1979, in piena guerra fredda, un altro film, Meteor, propose uno scenario in cui Usa e Urss dovevano mettersi d'accordo e lanciare contemporaneamente i rispettivi missili nucleari intercontinentali per salvare insieme la Terra. L'ipotesi di missili nucleari è oggi quella meno favorita. Ma l'idea che ci si debba alleare per evitare una possibile catastrofe di questo tipo è condivisa da tutti gli scienziati.

GLI SCENARI

Invece dei missili, che potrebbero frantumare un asteroide in mille pezzettini che cadrebbero comunque sulla terra (e l'asteroide di venerdì sugli Urali ci domistra che anche i "pezzettini" sono potenzialmente pericolosi), le proposte sono di ricorrere a un raggio laser, o a un'astronave che spinga via l'asteroide, o addirittura una che gli si metta in orbita e crei una forza gravitazionale e pian pianino se la porti lontano.

La proposta di una grossa astronave che "tamponi" delicatamente l'asteroide e lo spinga verso lo spazio aperto è stata messa sul tavolo dall'Agenzia spaziale europea. Gli esperti la considerano fattibile, considerato che già nella costruzione della stazione spaziale si è verificata una collaborazione fra varie agenzie spaziali.

IL PROGETTO

Ma la soluzione dei raggi laser sarebbe di fatto già disponibile. All'Università di California a Santa Barbara il fisico Philip Lubin e i colleghi hanno concepito un sistema che hanno battezzato De-Star cioé Directed Energy Solar Targeting of Asteroids. Il sistema accalappierebbe energia dal sole per dirigere un raggio laser contro asteroidi che si avvicinano al nostro pianeta. "Gli elementi base di questo progetto - assicura Lubin - sono già esistenti". Si potrebbe cominciare in piccolo, con un sistema grande come una scrivania, e ingrandirlo progressivamente fino ad avere una batteria di raggi laser lunga chilometri. I raggi potrebbero essere più leggeri per limitarsi a deviare un asteroide, o più potenti per polverizzarlo. Ma questa soluzione richiede tempo, nel senso che polverizzare un asteroide con un laser sarebbe un lavoro di paziente precisione: per una roccia di 500 metri di diametro, cioé capace di causare gravi catastrofi, ci vorrebbe un anno. In altre parole, per difendere il nostro pianeta in modo efficiente, bisogna che il lavoro di sentinella sia molto allargato, magari mettendo in orbita tanti telescopi in grado di leggere l'infrarosso. Uno sarà rilasciato fra breve dall'organizzazione B612 (dal nome dell’asteroide del Piccolo principe), creata dall'ex astronauta Rusty Schweickart. Ma per renderci davvero sicuri ce ne vorrebbero decine.
© RIPRODUZIONE RISERVATA