Pomodori senza semi, non serve più l'impollinazione: la nuova frontiera taglia-incolla del Dna

Lo schema grafico della ricerca sui pomodori di Keishi Osakabe pubblicata su Scientific Report
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Giovedì 13 Aprile 2017, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 20:15
Ottenuti pomodori senza semi, per produrli non c'è bisogno di impollinare le piante: è il nuovo traguardo della tecnica del taglia-incolla del Dna, un metodo che promette a brevissimo di rivoluzionare l'agricoltura e la medicina. A guidare il lavoro pubblicato su Scientific Reports è stato Keishi Osakabe, dell'università giapponese di Tokushima, introducendo una mutazione in un singolo gene della pianta.

«Avere pomodori senza dover usare l'impollinazione potrebbe avere un grande impatto per la produzione durante i periodi invernali o in zone dove scarseggiano api o altri impollinatori», ha spiegato Pierdomenico Perata, rettore della Scuola Sant'Anna di Pisa. Per arrivare a questo traguardo i ricercatori giapponesi hanno semplicemente introdotto una mutazione in un singolo gene spingendo la pianta a una maggiore produzione di un ormone. Il risultato finale sono pomodori senza semi.

«Al di là del risultato finale, interessante ma che avrà a mio parere ripercussioni limitate nell'agricoltura, ciò che è importante è la tecnica usata», ha aggiunto Perata. Si tratta della Crispr/Cas9, la tecnica che permette di modificare singole lettere" del Dna in modo semplice ed economico e molto diversa dai metodi tradizionali usati per fare gli Ogm. «Con la Crispr - ha precisato - si parla di editing, ossia modificare ciò che esiste già, negli Ogm di ingegneria, ossia introdurre tratti di Dna che non facevano parte dell'organismo che si sta modificando».

Una differenza sostanziale che non solo semplifica il lavoro tecnico ma che non permette di fatto di distinguere le mutazioni genetiche artificiali da quelle che potrebbero avvenire in modo spontaneo. «Di fatto se non un laboratorio non conoscesse l'origine di questi pomodori - ha aggiunto Perata - non potrebbe in nessun modo determinare se si tratti di piante modificate artificialmente o no».
Proprio per questo regolare per legge il settore potrebbe essere impossibile, tanto che «negli Usa si sta scegliendo la strada di non regolamentare».
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