Samantha Cristoforetti abbandona Facebook: «Mi sento a disagio ad attirare utenti su questa piattaforma»

L'astronauta dell'Esa Samantha Cristoforetti
di Enzo Vitale
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Mercoledì 11 Aprile 2018, 14:50 - Ultimo aggiornamento: 16:28
Stavolta le scuse di Zuckerberg non sono bastate. Evidentemente deve averla fatta parecchio grossa visto che anche Samantha Cristoforetti, l'astronautra dell'Esa, ha deciso di prendersi una pausa da Facebook.

IL MESSAGGIO SUL SOCIAL
Caro lettore,
Sto interrompendo l'aggiornamento di questa pagina di Facebook in questo momento. Mi sono sentita a disagio nell'idea di contribuire a attirare utenti su questa piattaforma. Il mio contributo è estremamente piccolo, ma è mio e mi sento responsabile per questo. Non mi è ancora chiaro fino a che punto questa piattaforma sia suscettibile di uso improprio e fino a che punto tale abuso sia dannoso per le persone e le società aperte. Continuerò a riflettere su questo e fare uno sforzo per educare me stessa. Ti incoraggio a fare lo stesso. Se dovessi sentirmi rassicurata in futuro, riprenderò a postare su questa pagina. È ugualmente possibile che deciderò di rimuovere completamente questa pagina. Mi prenderò tutto il tempo di cui ho bisogno per prendere una decisione informata. Si noti che questo è un messaggio personale, che non riflette la posizione dell'Agenzia spaziale europea.
Ti auguro tutto il meglio,
Samantha Cristoforetti


LE REAZIONI
L'iniziativa dell'astronauta italiana non ha lasciato certamente indifferenti i suoi seguaci. In molti hanno espresso il loro dissenso sulla scelta ma altri si dicono anche d'accordo.

Personalmente non condivido la scelta, lasciare FB nelle mani di bufalari, odiatori e pseudoscienziati mi inquieta non poco, ritengo sia più profiquo restarci cercando di migliorare l'interazione contribuire alla conoscenza e smasherare le falsità ... poi comunque la si pensi i social hanno cambiato il nostro di comunicare di interagire non è possibile fingere che non esistano!

....ma caspita, non sono d'accordo, mi spiace.

....ci mancherai... grazie per averci dato un pezzo di te, grazie per averci fatto sognare. Ti auguro ogni bene! ciao”.


Mi dispiace, comprendo le ragioni, ma in fondo faccio notare come già da prima Samantha non fosse così attiva su FB: certi programmi a cui ha preso parte li ho conosciuti attraverso le pagine di ASI ed ESA, ad esempio.

Cara Samanta sei la parte positiva del social network! Lo usi per divulgare conoscenza e attraverso esso abbiamo ammirato e vissuto insieme a te il viaggio sulla ISS! Con le tue meravigliose foto e video! Purtroppo come l’oceano è bello e ricco di vita e specie affascinanti è anche un luogo pieno di spazzatura dal quale si può essere avvelenati! Dovrebbero essere altri personaggi disadattati o ammalati di notorietà o fama effimera a doversi cancellare non certo una vera risorsa per tutta l’umanità come lo sei tu! Che ci insegni sempre qualcosa!
Un sincero abbraccio
.

Boh, se decidessi di non scrivere più su facebook non scriverei più e basta, mi sfugge il senso di dover scrivere “non scrivo più su facebook”.
E penso pure che Libertà, così come Impegno, è Partecipazione.
Ma sono le mie opinioni, e Lei ha le Sue che rispetto.
La ringrazio di cuore per tutto quello che ha fatto per l’astronautica europea, e sono fiero come essere umano per l’impresa dalla ISS.
La ringrazio anche per aver condiviso qui e si Instagram la Sua esperienza, rendendomela personalmente più “odierna” e vicina.
Le auguro ogni bene per il futuro
.

Sono questi solo alcuni dei molteplici commenti arrivati dopo la presa di posizione dell'astronauta rispetto, probabilmente, al caso Cambridge Analytica. Adesso c'è da capire se per il capitano dell'Aeronautica militare italiana si tratta solo di un momento di riflessione o di una decisione più dura rispetto al social più "frequentato" del pianeta.

IL CASO CAMBRIDGE ANALYTICA
Il caso è esploso poco settimane fa tanto da costringere il fondatore di Facebook, il trentareenne Mark Elliot Zuckerberg, a scusarsi pubblicamente più di una volta. A metà marzo, infatti, sia il New York Times che l'Observer avevano pubblicato servizi circa l'uso delle informazioni personali acquisite su 50 milioni di utenti statunitensi da Facebook, senza autorizzazione.


 
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