Eclissi di sole: il 20 marzo equinozio con allarme energetico in Europa

Eclissi di sole: il 20 marzo equinozio con allarme energetico in Europa
di Emanuela Fontana
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Martedì 3 Marzo 2015, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 20:48
L’eclissi cade nel momento in cui le ore di sole inizieranno a superare quelle del buio, il 20 marzo, equinozio di primavera. Un’ eclissi di sole che sarà totale nell’Artico e parziale in buona parte dell’Europa, compresa l’Italia. La luna oscurerà il sole per il 70% a Milano, per il 55% a Palermo. A Roma inizierà alle 9,24 del mattino, con un apice alle 10,31, e si concluderà dopo circa un’ora. Chi desidera godersi lo spettacolo avrà quindi circa due ore di tempo per alzare lo sguardo al cielo, e già iniziano a diffondersi le precauzioni del caso consigliate dagli esperti: non guardare il sole a occhio nudo, o peggio ancora con un telescopio casalingo, ma sempre attraverso occhialini certificati acquistabili nei negozi di ottica, o tramite occhiali da saldatore.



L’eclissi di primavera, che oltre a coincidere con l’equinozio capiterà in concomitanza di una “superluna”, sarà osservabile in modo completo nel nord Atlantico, tra le isole britanniche e l’Islanda, e, in misura via via minore, fino alla parte nord del continente africano. A Thorsavn, nell’arcipelago danese delle isole Faer Oer, per due minuti e due secondi il buio sarà totale. L’ultima eclissi solare di questa rilevanza è avvenuta l’11 agosto del 1999 e la prossima è prevista nel 2026.



La grande ombra attesa la mattina del 20 marzo non sarà solo uno spettacolo per l’Europa. Dall’Entso-E, European transmission system operators, che riunisce 41 operatori in 34 Paesi, avvertono che l’eclissi in arrivo sarà una prova importante per i sistemi energetici europei, perché, a differenza del passato, il fenomeno avviene in un periodo di grande incremento degli impianti fotovoltaici: “Nella mattina del 20 marzo – avverte l’organizzazione transeuropea in un documento di analisi sugli impatti portati dall’eclissi - circa 35.000 megawatts, ossia all’incirca l’equivalente di 80 impianti convenzionali di media grandezza, svaniranno dai sistemi elettrici europei prima di rientrare gradualmente: tutto nello spazio di due ore.”