Un robot italiano a caccia di tesori negli abissi marini

Un robot italiano a caccia di tesori negli abissi marini
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Giovedì 7 Febbraio 2013, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 18:02
Una specie di Indiana Jones meccanico batter i fondali marini a caccia di tesori nascosti o intrappolati dentro i relitti di navi affondate secoli fa.

Si tratta di Tifone, uno speciale missile robot progettato e costruito dagli specialisti dell’Università di Firenze per il programma Thesaurus, che è dedicato allo sviluppo di tecnologie di ricerca per l'indagine archeologica subacquea.



TIFONE

Ieri Tifone ha avuto il suo battesimo acquatico nel bacino di Roffia, a San Miniato, in provincia di Pisa, durante una serie di prove di funzionamento. Lungo 3,7 metri e pesante 170 chili, può spingersi fino a 300 metri di profondità sotto il livello del mare, viaggiando ad una velocità massima di cinque nodi con una autonomia di otto ore. Sono caratteristiche assai utili al compito per il quale è stato progettato e creato, Tifone dovrà ora superare vari test, che dureranno una settimana e serviranno a verificare la capacità dei sistemi di bordo di regolare in modo adeguato velocità, inclinazione, rotta e profondità, oltre che il funzionamento dei sistemi di comunicazione radio in superficie e acustico in immersione e i sensori per l'acquisizione di immagini ottiche ed acustiche.

Una volta collaudato, Tifone partirà per autentiche missioni, non solitarie ma «in sciame», vale a dire affiancato da due esemplari gemelli, attualmente in costruzione, con i quali dialogherà attraverso modem a ultrasuoni.



IN TRE SUI FONDALI

I tre veicoli verranno utilizzati per la prima volta insieme in primavera. Il test di «lavoro collettivo» sarà effettuato sul relitto dello Scoglietto all’Isola d’Elba, ad una profondità di ottanta metri. Altra utile caratteristica di Tifone, infine, è il basso costo di produzione, che, secondo i suoi creatori, appartenenti ai dipartimenti di ingegneria industriale e ingegneria dell’informazione dell’Ateneo fiorentino, dovrebbe favorirne una più agevole commercializzazione.

«Tifone fornirà uno straordinario supporto alla ricerca, al monitoraggio e alla tutela del patrimonio archeologico» ha commentato Benedetto Allotta, del Dipartimento di Ingegneria Industriale.



TECNICA

Il robot è in grado di visualizzare con un sonar e con due telecamere la superficie del fondale, di scansionarla in 3D e di renderla fruibile alle registrazioni di Google Maps e Street View». Ancora: «I modelli tridimensionali dei siti e dei reperti potranno essere utilizzati per una simulazione o una visita virtuale. Infine il veicolo è dotato di un ecografo in grado penetrare nei sedimenti e verificare la presenza di un reperto o di un artefatto archeologico».
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