L'invenzione di Etsuko Ichihara è il frutto di un lutto personale, o meglio della sofferenza provata in seguito alla morte della nonna, che l'hanno spinto ad inventare un robot in grado di ricordare chi non c'è più. La fase più complicata di questo prodotto digitale, è quella che precede la messa in funzione, perché è necessario che il robot viva per alcuni giorni insieme alla persona che sta per morire, in modo da imparare lo stile di conversazione, il tono della voce, le frasi utilizzate, il comportamento. Dunque la persona morente deve essere coinvolta in questo progetto sperimentale, nella fase più sofferente della sua esistenza. Ma soprattutto deve avere la consapevolezza di continuare a vivere nella forma di un robot anche se per pochi giorni. Il progetto, infatti, prevede che l'automa viva al massimo per 49 giorni.
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