Vodafone Italia ha lanciato un piano per il potenziamento delle competenze digitali: sarà un'occasione per i 6.000 dipendenti del'azienda che avranno così modo di intraprendere un percorso nel digitale. Già dal 2008 Vodafone è impegnata nella trasformazione dei ruoli e delle competenze: sempre più smart e tecnologicamente avanzate. Inoltre, Vodafone è la prima impresa in Italia che accede al Fondo Nuove Competenze Anpal. Un passaggio fondamentale che però può svolgersi solo grazie alle persone: lo ha dichiarato Ilaria Dalla Riva, direttore delle Risorse Umane e Organizzazione di Vodafone Italia.
Competenze digitali e professionalità del futuro: Vodafone mette il turbo
«La trasformazione digitale passa dalla tecnologia ma può essere abilitata solo dalle persone.
Si tratta di un progetto realizzato con la collaborazione della Regione Piemonte: partirà a metà dicembre e avrà una durata di tre mesi per un totale di 300.000 ore di formazione. Una vera e propria sfida per Vodafone, che prevede di accrescere il valore aggiunto dei lavoratori, sempre più specializzati. Tra le posizioni disponibili, ai dipendenti verrà permesso di assumere nuovi ruoli a proposito di Big Data, Intelligenza Artificiale (Ia), ma anche il 5G. Mentre per quanto riguarda le competenze di base, i corsi, attivati grazie ad Anpal, prevederanno formazione sempre su Big Data, Cyber Security, Cloud computing e Internet of Things.
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Inoltre il programma prevede aggiornamento e crescita anche per le figure dirigenziali: circa 600 manager saranno infatti coinvolti in un programma di gestione ancora più efficiente ed inclusivo, basato sulla motivazione e sulla fiducia delle persone. Si tratta di aspetti fondamentali, soprattutto ai tempi del coronavirus e dello smart working. Su quest'ultimo Vodafone ha recentemente preso accordi con i sindacati: gli aspetti considerati sono la flessibilità, l'innovazione e l'inclusione. In particolare, l'azienda prevede di adottare il lavoro agile per l'80% dell'orario di lavoro mensile, per i dipendenti nelle aree di assistenza al cliente, e del 60% per i dipendenti delle restanti aree. Vengono introdotte, infine, dei nuovi margini di welfare aziendale, che vanno dalla disciplina dei ritmi lavorativi, fino alla genitorialità.