Virgin Galactic resta a terra: voli turistici rinviati all'autunno 2022, slitta ancora la missione di Aeronautica militare e Cnr

Virgin Galactic resta a terra: voli turistici rinviati all'autunno 2022, slitta ancora la missione di Aeronautica militare e Cnr
di Paolo Ricci Bitti
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Giovedì 14 Ottobre 2021, 23:57 - Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 11:41

Virgin Galactic, nuovo e pesante rinvio dell'attività della compagnia di Richard Branson che ha riaperto l'era del turismo spaziale l'11 luglio scorso: i prossimi voli turistici sono stati spostati al quarto trimestre del 2022. Rinviata così anche la missione scientifica Virtute -1 dell'Aeronautica militare italiana e del Cnr, inizialmente annunciata per lo scorso settembre, e anche l'ultima missione tecnica prima di quelle destinate a imbarcare i turisti.

La compagnia del baronetto e miliardario inglese, che aveva partecipato al primo storico volo dallo spazioporto America nel New Mexico, con una lunga nota spiega che per garantire i massimi standard di sicurezza di prestazioni preferisce anticipare i previsti lavori di potenziamento della navicella spazioplano VSS Unity e dell'aereo madre VMS Eve, madre anche nel senso che la madre di Branson, morta di Covid a 96 anni in gennaio, si chiamava appunto Eve.

La missione Unit 23 con a bordo i tre italiani (due dell'Am e uno del Cnr), che sarebbero diventati - ma solo per gli Stati Uniti - nuovi astronauti, avrebbe dovuto essere effettuata prima di questi lavori, ma ora la compagnia precisa che preferisce rinviare questo volo dopo questa fase di controlli e potenziamento di alcune parti dei mezzi che portano i passaggeri a una quota fra gli 80 e i 90 chilometri, sufficienti per gli Usa per superare il confine dello spazio che per quasi tutto il resto del mondo inizia invece a 100 chilometri di altezza (linea di Karman).

E' solo una convenzione, ma la concorrenza tipo Blue Origin di Jeff Bezos, reduce dal secondo volo turistico che ha appena portato a 107 chilometri persino il capitano Kirk, non manca di sottolinearlo. SpaceX di Elon Musk, poi, mangia in testa a tutti: il patron anche di Tesla i turisti li porta in orbita attorno alla Terra, tutt'altra storia rispetto a quei voletti suborbitali. 

Virgin Galactic precisa inoltre che il rinvio, una doccia fredda per i 700 clienti che hanno già versato 250mila dollari, non è dovuto né alla recente inchiesta della Faa, che in settembre aveva del resto dato il via libera ai voli, né al timore, sia pure remoto, sulla "tenuta" di un componente dello spazioplano che sfreccia a tre volte la velocità del suono dopo essersi sganciato dall'aereo-madre a un'altezza di 15 chilometri. Entrambe le questioni, dice la Vg, sono risolte, ma siccome la sicurezza e le prestazioni saranno obbiettivo primari della compagnia, si preferisce procedere subito a migliorie rinviando le missioni già programmate. In effetti i primi turisti avrebbero comunque dovuto volare non prima del terzo trimestre del 2022, in base alle precedenti dichiarazioni della Vg: un ritardo insomma non eccessivo per chi era rassegnato ad attendere ancora sapendo che andare nello spazio è rischioso e difficile. Ma certo chiudere il 2021 senza nemmeno un volo e senza poter annunciare almeno una data per la missione italiana non aiuta l'immagine di una compagnia soggetta ancora a molti stop&go dopo che il primo volo turistico di luglio sembrava invece avere avvicinato il via libera alla fase commerciale.    

Paolo Ricci Bitti

Gli scenari precedenti - Il via libera del 30 settembre scorso

Virgin Galactic aveva ottenuto luce verde di nuovo dopo la conclusione di un'indagine su una deviazione di rotta l'11 luglio, durante lo storico volo che ha riaperto l'epopea del turismo nello spazio con una missione a cui ha partecipato anche il fondatore compagnia, il miliardario inglese, Sir Richard Branson. La US Aviation Agency (Faa) ha annunciato di aver «chiuso» l'inchiesta, dopo aver chiesto alla compagnia di apportare alcune modifiche. Una buona notizia anche per l'Aeronautica militare italiana e per il Cnr che hanno programma la prossima missione, in questo caso scientifica e non turistica. 

Virgin Galactic torna a volare

«Virgin Galactic ha apportato le modifiche necessarie e può riprendere le operazioni di volo», ha affermato la FAA in una nota. All'inizio di settembre la navicella della compagnia era stata bloccata a terra durante le indagini. L'11 luglio, il britannico Richard Branson è stato il primo miliardario a viaggiare nello spazio a bordo di una veivolo di una compagnia privata. Nove giorni prima della Blue Origin di Jeff Bezos e un mese prima della SpaceX di Elon Musk. Ma mentre Virgin Galactic aveva assicurato, all'epoca, che tutto era andato come previsto, lo spazioplano  aveva in realtà volato brevemente fuori dallo spazio aereo dedicato alla missione, deviando dal suo percorso.

La società «non è riuscita a comunicare la deviazione alla FAA come richiesto», ha spiegato il regolatore statunitense. Virgin Galactic ha da parte sua indicato in una dichiarazione separata di modificare le sue procedure per garantire la comunicazione «in tempo reale» con la FAA durante le future missioni. Verrà inoltre ampliato lo spazio aereo dedicato ai futuri voli, per consentire alla navicella di avere 'un ampio spazio aereo protetto per una varietà di possibili traiettorie di volò.«Apprezziamo la revisione approfondita della FAA» ha affermato il ceo di Virgin Galactic Michael Colglazier. «Il nostro programma di volo di prova è progettato con precisione per migliorare continuamente le nostre procedure» ha aggiunto. Il prossimo volo spaziale di Virgin Galactic è previsto per metà ottobre ed è dedicato alla ricerca scientifica. La stessa compagnia, durante l'inchiesta della Faa, aveva inoltre comunicato che la missione 23 sarebbe slittata di qualche tempo, rispetto all'annunciato 25 settembre, per modificare una parte dello spazioplano.

Saranno tre gli italiani a volare, i primi ad andare nello spazio con una compagnia privata: effettueranno 12 esperimenti scientifici anche sull'effetto sull'uomo di questi voli che in futuro permetteranno  di collegare i continenti in tempi rapidissimi. C'è inoltre un accordo fra Agenzia spaziale italiana, la torinese Altec e altre aziende italiane per allestire a Grottaglie (Taranto) il secondo spazioporto della VG.

Se non fosse intervenuta la Faa erano insomma già proiettati sulla rampa di lancio del 25 settembre il colonnello e ingegnere Walter Villadei, il tenente colonnello medico Angelo Landolfi , entrambi dell'Aeronautica Militare, e l'ingegner Pantaleone Carlucci, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr): primi europei pronti ad affrontare un volo suborbitale a bordo dello spazioplano Spaceshiptwo.  La missione, presentata a inizio mese a Roma da Aeronautica Militare e Cnr,  si chiama Virtute-1 (Volo italiano per la ricerca e la tecnologia suborbitale) anche per ricordare Dante Alighieri a 700 anni dalla morte.

I loro nomi si aggiungono, con tutti i distinguo del caso, a quelli di Malerba, Cheli, Guidoni, Vittori, Nespoli, Parmitano e Samantha Cristoforetti, quest'ultima pronta a tornare sull'Iss in febbraio, che dal 1992 rappresentano l'Italia nello spazio.

Il programma aerospaziale dell'AM prevede anche un accordo con l'italiana Thales Alenia Space (Thales e Leonardo) e con l'americana Axiom per i nuovi moduli della stazione spaziale internazionale.


C'è inoltre un accordo fra Agenzia spaziale italiana, la torinese Altec e altre aziende italiane per allestire a Grottaglie (Taranto) il secondo spazioporto della VG.

La missione

Il volo dello Spaceship-2 decollerà  da Spaceport America, il primo spazioporto operativo per finalità commerciali del mondo, nel New Mexico.  Ma ora c'è un altro stop per la compagnia di Branson che nel 2014 ha pianto la morte di un pilota. 

A sessant'anni dal primo volo suborbitale svolto dalla capsula Mercury, l'iniziativa dell'Aeronautica militare e del Cnr rappresenta la prima missione di questo tipo in ambito europeo, oltre che la prima volta che la Virgin Galactic fa volare esperimenti accompagnati da un equipaggio ad essi dedicato. La missione 'Virtute 1', di cui non stati resi noti i costi, consentirà di condurre esperimenti in volo per garantire la sicurezza dei passeggeri/turisti suborbitali e per la ricerca in campo biomedico, della termo-fluidodinamica e per lo sviluppo di materiali innovativi e sostenibili in condizioni di microgravità.

Astronauti o non astronauti

E' importante ricordare che i tre italiani in missione a settembre diventeranno ufficialmente astronauti per gli Stati Uniti, ma non per la Nasa e per tutto il resto del mondo, Italia compresa, perché compiranno esperimenti scientifici  durante il volo a circa 90 chilometri di quota: proprio il 20 luglio, giorno della missione della Blue Origin che ha portato nello spazio lo stesso fondatore Jeff  Bezos, la Faa (Federal Aviation Administration) è corsa ai ripari per impedire la svalutazione della definizione di "astronauta" che viene evidenziata con la consegna delle ali (una spilla, per capirsi) così come avviene per i piloti di "normali" velivoli (ora anche di droni) civili e militari. Una cerimonia-tradizione (che la Nasa ad esempio non segue) che non comporta riscontri legali ma che certo aiuta a richiamare i futuri turisti spaziali che faranno un figurone sfoggiando quella spilla dorata. Un premio che tuttavia ora non è più così certo nonostante il prezzo del biglietto che intanto alla Virgin Galactic è salito a 450mila dollari con almeno 600 passeggeri che ne hanno già pagati 250mila.

Per la Faa dal 20 luglio 2021 si diventa astronauti se durante la missione "ad almeno 80 chilometri di quota si effettuano dimostrabili attività che risultino essenziali per la sicurezza o che contribuiscano a migliorare la sicurezza dei voli spaziali umani". Una definizione che taglia fuori Bezos e suoi ospiti ma non proprio incisa sul marmo anche perché poi la Faa apre alla possibilità di conferire lo status di astronauta in maniera onoraria (per ora non si sa con quali criteri). Ma, a ogni modo, un notevole paletto in attesa che i presunti e possibili astronauti - turisti spaziali si possano contare a migliaia ogni anno.   

Fuori dagli Stati Uniti e anche per la Nasa la questione cambia perché il confine dello spazio sale a 100 chilometri in base alla convenzione adottata dalla Fédération Aéronautique Internationale per la quale è appunto la linea di Karman  a dividere le attività aeronautiche da quelle astronautiche.

A ogni modo si tratta, come si vede, di una questione di definizioni più che di sostanza: in alcune statistiche sugli astronauti accanto ai nomi di chi non ha superato la linea di Karman viene messo un asterisco. E certo non vanno confusi i voli suborbitali con le missioni degli astronauti che raggiungono la Stazione spaziale come hanno fatto i sette italiani da Malerba a Cristoforetti. Vero anche che l'ingresso nell'arena delle compagnie spaziali private vedrà d'ora in poi esplorata una porzione del cielo finora poco studiata, ma considerata molto redditizia dal punto vista scientifico e commerciale.

GLI ESPERIMENTI

Una tuta intelligente costellata di sensori, leggera e robustissima, cellule nervose che diventano specialissime cavie e schiume a memoria di forma: è solo un assaggio dei 12 esperimenti che tre italiani si preparano ad affrontare in volo suborbitale.  La missione italiana è quindi la prima con esperimenti ospitata a bordo di uno spazioplano della Virgin e anche la prima di un equipaggio europeo. 

«E' solo il primo passo in un percorso di crescita», ha detto il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso, presentando la missione Virtute-1 con il presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza. Uno degli obiettivi è «sfruttare anche a fini commerciali mezzi che volano a quote elevatissime e che potrebbero garantire 1,5 ore per collegamenti che adesso ne richiedono almeno dieci», ha aggiunto riferendosi anche al progetto del primo spazioporto italiano nel sito di Grottaglie (Taranto). Lo stesso logo della missione rappresenta il collegamento ideale fra l'Italia e gli Stati Uniti e fra l'impegno in campo spaziale dei due Paesi, a 60 anni dal primo volo suborbitale della capsula americana Mercury.

«E' una nuova fase dello spazio, che apre nuove opportunità per la space economy», ha detto Carrozza. «Sarei partita subito», ha aggiunto.

Paolo Ricci Bitti

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