Dai microchip alle batterie, fino ai pannelli fotovoltaici. Le terre rare, spesso abbreviate con REE (Rare Earth Elements), sono 17 elementi chimici della tavola periodica che includono lantanio, cerio, praseodimio, neodimio, promezio. Nel mondo sono sempre più difficili da reperire, ma la recente scoperta di un esteso giacimento in Svezia può cambiare le carte in tavola. Sia in campo economico che climatico.
Terre rare, cosa sono e perché sono così importanti
Ma perché sono così importanti, tanto da venire spesso definite il «petrolio del futuro»? Una delle loro principali caratteristiche - spiega il portale specializzato GeoPop - è quella di essere magnetiche ad alte temperature. Le terre rare, per tanto, risultano componenti fondamentali per un'ampia gamma di prodotti high-tech, come smartphone, tablet, pc, hard disk, batterie ricaricabili, veicoli elettrici e ibridi, monitor, luci a led e televisori a schermo piatto.
L'impiego di questi elementi, inoltre, è ormai fondamentale in tanti settori, come nell’industria aerospaziale ed elettronica o nell’ambito medico, petrolchimico, delle comunicazioni ottiche o energetico. Non solo, le terre rare vengono utilizzate anche per la “tecnologia verde”, ovvero per pannelli fotovoltaici e auto elettriche la cui diffusione è prevista in forte crescita nei prossimi anni.
Secondo i dati della Us Geological Survey, Mineral Commodity Summaries, aggiornati a gennaio 2022, la Cina risulta il primo Paese per riserve con 44 miliardi di tonnellate.