Spazio, in 14 in orbita sulla stazione internazionale e sul Palazzo Celeste: record uguagliato. Debutta il cappuccino Iss Video

Di nuovo in 11 sulla stazione spaziale e in 3 sulla Tiangong. Intanto sull'Iss dopo il caffé espresso di Samantha Cristoforetti è arrivato il cappuccino

Spazio, in 14 in orbita sulla stazione internazionale e sul Palazzo Celeste: record uguagliato. Debutta il cappuccino Iss
di Paolo Ricci Bitti
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Venerdì 3 Marzo 2023, 20:57 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 16:16

Otto miliardi, uno più uno meno, sulla Terra e in 14 nello spazio. In attesa che Elon Musk attenui questa disparità con le sue astronavi Starship e migliaia di pellegrini diretti verso la Luna e Marte, si registra di nuovo il numero massimo di umani in orbita. Astronauti, cosmonauti e taikonauti che per di più ora possono permettersi anche un cappuccino: il problema era mischiare il latte e la sua schiuma (problema nel problema) con il caffé che invece un problema non era perché la macchina per l'espresso, ovvero Isspresso, l'aveva già portata nello spazio Samantha Cristoforetti nel 2015. Sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) ora sono in 11 grazie all'arrivo della CrewDragon Endeavour di SpaceX di Elon Musk, un po' in ritardo e con un po' di ansia per il malfunzionamento del sensore di uno dei 12 dispositivi che permettono alla navetta di attraccare alla Iss.

Con i 4 astronauti della missione Crew 6, l'equipaggio è salito a quota 11 membri ed è il più internazionale di sempre: cinque americani, la cui la prima indiana ovvero nativa americana, quattro russi, un astronauta degli Emirati Arabi e un giapponese.

Sarà così ancora per pochi giorni, considerando che il 9 marzo è la data attualmente prevista per il rientro a Terra della missione Crew 5. All'apertura del portello, Stephen Bowen e Woody Hoburg, entrambi della Nasa, sono entrati nell'Iss con Sultan Alneyadi, degli Emirati Arabi Uniti, e con Andrey Fedyaev dell'agenzia spaziale russa Roscomos. Ad accoglierli, gli americani Frank Rubio, Nicole Mann e Josh Cassada, con Koichi Wakata dell'agenzia spaziale giapponese Jaxa, recordman dei 14 con 496 giorni in orbita, e con i russi Sergey Prokopyev, Dmitri Petelin e Anna Kikina. Quattordici? Sì, perché agli 11 sull'Iss vanno aggiunti i 3 taikonauti della Tiangong (Palazzo Celeste), la stazione spaziale cinese: ecco allora Fei Junlong, Deng Qingming e Zhang Lu sempre più o meno sul filo dei 400 chilometri di altezza dal mare. 

Quattordici è appunto il record del massimo numero di umani in orbita, cifra che era già stata raggiunta e che per poche settimane non è stata superata: in gennaio per pochi giorni sulla Tiangon si sono trovati in 6 per il cambio di equipaggio. In 17 in orbita? Nessuna superstizione, nello spazio non si usa, a parte quell'eccezione legata all'Apollo 13.

Certo in 11 sull'Iss si sta strettini soprattutto nel locale mensa, mentre le file davanti alle toilette si annunciano un po' noiose. L'affollamento della Stazione Spaziale si riflette intanto anche sui veicoli attualmente agganciati alla grande casa-laboratorio in orbita. Sono infatti sei: la Crew Dragon Endeavour appena arrivata è in compagnia della sua gemella, la Crew Dragon Endurance che nell'ottobre 2022 ha portato sulla Iss i quattro astronauti della Crew 5 (Mann, Cassada, Wakata e Kikina) e che fra qualche giorno li riporterà a Terra, la Soyuz MS-22 inutilizzabile dopo la perdita di liquido refrigerante rilevata a dicembre, la Soyuz MS-23 che in settembre dovrà riportare a Terra Rubio, Prokopyev e Petelin. Gli altri due veicoli sono il cargo americano Cygnus e quello russo Progress. 

E già che ci sono sull'Iss stanno sperimentando in questi giorni il primo cappuccino spaziale, compresa una tazza speciale in silicone che ricorda la tazzina (Capillary bevarage o Space Cup) già usata da Samantha Cristoforetti per l'espresso fatto con la macchina dell'Argotec di Torino con la collaborazione della Lavazza. Portare a temperatura e a pressione l'acqua non è uno scherzo in situazione di microgravità come quella affrontata dagli astronauti sull'Iss che per di più non prevede veri e propri forni e frigoriferi per i cibi e le bevande degli astronauti.  

Ora gli americani hanno voluto fare da soli e sono riusciti a produrre lassù anche la schiuma di latte da unire al caffé, come ha dimostrato l'astronauta Nicole Annapo Mann, detta The Duke, 45 anni. La quale non è solo una decorata top gun della Marina malitare (sì come quel tale Maverick - Tom Cruise) sugli F/A 18 Calabrone con duemila ore di volo su 22 tipi di velivoli, oltre 200 appontaggi sulle portaerei e con missioni in teatri bellici quali l'Iraq e l'Afghanistan. La prima nativa americana in orbita è anche ingegnera meccanica con master a Stanford - ecco che arriviamo al cappuccino - sulla meccanica dei fluidi. 

Avete allora sorriso di fronte al primo cappuccino (americano, e vabbè, Starbucks aveva già un nome profetico) nello spazio? Logico e legittimo, però bisogna anche sapere che dietro a questi scenari da bancone da bar vi sono decenni di studi e migliaia di scienziati di varie discipline che hanno studiato la questione. Dice lo scienziato dell' Agenzia spaziale europea Marco Braibanti: “Sulla Terra il liquido scorre. Ciò maschera alcuni altri effetti come l'ingrossamento dello bolle che si verifica quando il gas passa tra le bolle di schiuma".

Le schiume solide e liquide sono utilizzate in molti settori - si legge sul sito della Nasa - in una varietà di settori, dai prodotti per la pulizia agli alimenti e ai medicinali. Acquisire una migliore comprensione fondamentale delle schiume potrebbe contribuire a migliorare il controllo e la progettazione dei processi in questi settori. 

I colloidi  sono miscele di minuscole particelle sospese in un liquido. Includono miscele naturali come latte e acqua fangosa, nonché una gamma di prodotti fabbricati dallo shampoo alla medicina al condimento per l'insalata. Lo studio dei colloidi è complicato dal fatto che la gravità fa salire alcune particelle e ne fa affondare altre. La microgravità rimuove questa complicazione

“Possiamo imparare qualcosa di nuovo facendo esperimenti che nessuno ha mai fatto prima in un ambiente unico. Impari cose nuove che puoi poi applicare in nuove applicazioni sulla Terra e nello spazio" dice ancora Braibanti. 

L'esperimento Esa Rubi sull'Iss, ad esempio,  ha analizzato un tipo di bolle molto diverso: quelle che si formano durante l'ebollizione. Senza gravità, l'ebollizione avviene al rallentatore e produce bolle più grandi. Rubi consente agli scienziati di osservare e misurare gli effetti che sono troppo veloci e troppo piccoli sulla Terra, ottenendo una comprensione più completa del trasferimento di calore durante il processo di ebollizione. Queste informazioni potrebbero essere applicate per aiutare a raffreddare gli apparati elettronici come i laptop in modo più efficiente. 

  

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