Pannolini, trovato il modo per riciclare quelli usati: ecco cosa diventeranno

Pannolini, trovato il modo per riciclare quelli usati: ecco cosa diventeranno
di Giampiero Valenza
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Lunedì 2 Agosto 2021, 14:17 - Ultimo aggiornamento: 14:29

I pannolini sporchi potranno diventare in futuro foglietti di carta colorata e adesiva. Ogni anno 3,5 milioni di tonnellate di questi prodotti per i bebè finiscono nelle discariche, con un materiale superassorbente composto da alcuni polimeri che si espandono quando sono a contatto con l'umidità. Un team dell'Università del Michigan ha sviluppato una tecnica per riciclarli in materiali simili agli adesivi appiccicosi utilizzati negli uffici. In un lavoro pubblicato su Nature Communications hanno raccontato questo nuovo aspetto del futuro della sostenibilità.

Pannolini, il riciclo

"Il riciclaggio meccanico è ciò a cui la maggior parte delle persone pensa: si separano diverse plastiche in base alla loro identità, le si tagliano in piccoli pezzi, le si fondono e le si riutilizzano. Ciò riduce la qualità del prodotto", ha affermato Anne McNeil, ricercatrice che ha condotto il lavoro. "Il riciclaggio meccanico porta a materiali di qualità inferiore - ha spiegato - perché le materie plastiche di diverse aziende sono costruite in modo diverso: i polimeri possono avere lunghezze di catena diverse o alterati con additivi e coloranti diversi".

"Ci sono così tanti problemi, tanto tutto di solito viene riciclato e finisce come fibre di tappeti o panchine", ha proseguito McNeil, il cui laboratorio negli Stati Uniti si concentra sul riciclaggio chimico della plastica. "Il riciclaggio chimico è invece quest'idea di utilizzare la chimica e le sue trasformazioni per creare un materiale a valore aggiunto, o almeno un materiale prezioso quanto l'originale", ha sottolineato.

Proprio su questo si basa la proposta del riciclo dei pannolini. 

E’ stato sviluppato un processo in tre fasi che trasforma i polimeri superassorbenti in un materiale riutilizzabile, in questo caso, adesivo. Grazie alla tecnica sviluppata, gli studiosi puntano a far riprodurre su larga scala questa capacità di riciclo. E quindi, in futuro, di poter scrivere sopra un piccolo pezzetto di plastica che magari, mesi prima, era tra le gambe di un bambino.

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