New space economy: Roma per due giorni al centro dell'universo delle innovazioni tecnologiche mondiali che guidano la nostra vita Il programma

New space economy: Roma per due giorni al centro dell'universo delle innovazioni tecnologiche mondiali che guidano la nostra vita Il programma
di Paolo Ricci Bitti
10 Minuti di Lettura
Giovedì 10 Dicembre 2020, 19:47 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 09:37

Ce l'abbiamo tutti in tasca o davanti agli occhi tutti i giorni, tanto che non ci facciamo caso, ma da almeno 60 anni la nostra vita quotidiana dipende in gran parte dalla tecnologia spaziale, dal suo sviluppo,  dalle sue "trovate" a volte fiorite in pieno stile serendipity.

Il sistema Gps vi dice niente? Per non dire dello stesso cellulare o del computer su cui state leggendo queste righe. E ancora: dall'osservazione della Terra all'agricoltura di precisione, dal mondo della robotica alle scienze mediche che tutelano la vita anche in questo periodo di pandemìa. Senza dimenticare i grandi numeri delle aziende aerospaziali italiane che, grazie a 7mila tecnici altamente specializzati in 600 imprese con un fatturato di quasi 3 miliardi di euro e il coordinamento dell'Agenzia spaziale italiana, sono in prima linea nella space economy mondiale che oggi vale 340 miliardi che diventeranno 4mila in un decennio.

IL PROGRAMMA E GLI INTERVENTI

Così  aziende di tutto il mondo, dalle più grandi alle start up, sono di nuovo pronte a confrontarsi nel convegno sulla New Space Economy, in programma l'11 e il 12 dicembre, un'edizione digitale per le restrizioni sanitarie legate alla pandemia. Organizzato da Fondazione Edoardo Amaldi e Fiera Roma, col patrocinio dell'Asi, il convegno, giunto alla seconda edizione, è un grande laboratorio di trasferimento tecnologico. Per colpa dell'emergenza Covid si tiene nel mondo virtuale del Web e non più alla Fiera di Roma come avvenuto l'anno scorso.

Con più di 65 speaker e 70 espositori, offre uno spazio di virtuale, dove i visitatori potranno valutare prodotti, consultare e utilizzare servizi innovativi e organizzare incontri on line con espositori e relatori.

L'impatto della New Space Economy, spiegano gli organizzatori, va ben oltre il settore spaziale e include un progressivo e pervasivo accesso a prodotti generati per lo spazio, dai droni al biotech, dalla robotica alle nanotecnologie. Un settore in continua espansione. Secondo le stime fornite da Morgan Stanley's Space Team, il fatturato di circa 350 miliardi di dollari registrato dall'industria spaziale globale potrebbe, infatti, superare i mille miliardi di dollari entro il 2040.

Per Maria Cristina Falvella, presidente della Fondazione Amaldi, «la New Space Economy conferma un trend di crescita e dimostra di avere anche un impatto sociale, con una piattaforma sempre più utilizzata dai privati e sempre più focalizzata sui servizi per i cittadini. In questo contesto - aggiunge - il convegno è un'occasione di confronto a livello internazionale per discutere progetti e iniziative per la società del futuro». Per Pietro Piccinetti, amministratore unico e direttore generale di Fiera Roma, «una fiera dedicata allo sviluppo globale di progetti e tecnologie derivanti dall'industria spaziale è, soprattutto, una scommessa sul futuro rispetto al quale l'Italia può avere una centralità in Europa e nel mondo».

Attraverso una piattaforma 100% italiana, la fiera sarà completamente digitale e accoglierà relatori, visitatori ed espositori in un unico, grande spazio, che si articola in diversi settori. C’è la NSE Community, l’area networking dove con un semplice click si può vedere chi è online e avviare azioni di networking in tempo reale; ci sono le zone conferenze: la Plenary session per le due sessioni istituzionali dell’11 mattina, e e la webinar program che ospiterà le technical session; c’è la NSE 2020 Secretariat, la segreteria organizzativa dell’evento, a disposizione degli utenti per qualsiasi informazione o necessità; c’è il Press Office dove i giornalisti possono confrontarsi con l’ufficio stampa, reperire informazioni dedicate, coordinarsi per le interviste, e dove le aziende potranno “depositare” i loro comunicati stampa da diffondere, come accade in tutte le “aree stampa” fieristiche. L’ Exhibition Area consentirà di  visitare interattivamente gli oltre 70 stand virtuali presso i quali aziende, organizzazioni e istituti di ricerca illustrano proposte, progetti, novità; c’è poi l’area Opportunities in Lazio Region, lo spazio in cui venire a conoscenza di tutte le opportunità e i bandi promossi dalla Regione Lazio, che esprime una grande tradizione di ricerca nel settore e una filiera particolarmente ricca.

In questo modo, Fiera Roma e Fondazione Amaldi offrono – seppure in questa fase di distanziamento sociale obbligato e in attesa di tornare l’anno prossimo a un appuntamento fisico – l’esperienza di una interazione reale tra espositori, sponsor, partecipanti e relatori, senza limiti di posti e preoccupazioni legate alla sicurezza, rendendo inoltre possibile la partecipazione all’evento per gli attendees provenienti da tutto il mondo, scelta che si rivela determinante in un momento storico in cui viaggiare è molto complicato. Un’opportunità molto strategica per gli stakeholder che orbitano attorno al variegato ecosistema della New Space Economy. Prendono parte ad NSEexpoforum più di 65 speaker e oltre 70 espositori, grandi e piccole aziende del settore spaziale, agenzie spaziali, rappresentanti istituzionali, investitori, PMI innovative appartenenti a settori non strettamente spaziali, start-up e incubatori, centri di ricerca.

NSE Expoforum rappresenta l’occasione di incontro tra soggetti anche molto diversi, che hanno come comun denominatore una forte vocazione all’innovazione e sono interessati a esplorare e le nuove potenzialità dell’ecosistema spaziale. Dunque non solo Spazio, ma anche filiere trasversali che vanno dall’agricoltura di precisione alle scienze della vita, dal cultural heritage, alla cyber security fino all’applicazione dei Big Data nei principali ambiti della vita quotidiana. Il tutto in un’ottica di “cross-fertilization” e inserito all’interno dei 5 macro temi in cui si articola il programma: New Space and Our Planet, New Space and Info-mobility, New Space and Economy, New Space and Industry, New Space and Health.

PROGETTI ED AZIENDE
Numerosi i progetti che saranno presentati nel corso dell’evento, fra questi LAerospaZIO, un programma di ricerca e sviluppo finanziato dalla Regione Lazio, rappresenta un esempio di come la collaborazione pubblico-privato tra Enti di Ricerca e Imprese, che abbia come oggetto il Trasferimento Tecnologico, possa portare un importante impulso allo sviluppo e alla crescita competitiva di queste ultime. E’ anche una delle non frequenti occasioni che vede impegnati Enea, Istituto Nazionale Fisica Nucleare e ASI, ovvero tre tra i più importanti Enti Pubblici di Ricerca nazionali, impegnati sul fronte comune della ricerca applicata, oltre al consorzio Hypatia, organismo di ricerca privato.

Altro importante progetto di ricerca e sviluppo, declinato nel campo dell’agricoltura di precisione è Monicap, che racconta come le tecnologie spaziali e l’innovazione digitale possano essere applicate, ad esempio, alla viticoltura. Queste tecnologie consentiranno di analizzare e verificare lo stato delle colture e dello stress vegetativo, lo stato idrico del terreno, il grado di maturazione e tante altre condizioni delle colture presenti in campo. Questi sistemi consentono inoltre un grande passo verso un impatto eco-sostenibile dell’agricoltura.

Oltre ai colossi dell’Italia dello Spazio, come i grandi della raccolta dati spaziali Telespazio ed E-Geos del gruppo Leonardo e Spacelab, la realtà pubblico-privata che lavora per mantenere l’Italia all’avanguardia nel settore dei lanciatori spaziali, partecipano a NSE Expoforum realtà ben rappresentative del  tessuto di eccellenza delle Pmi italiane. È il caso della società di ingegneria high tech Stam. Molto attiva nel trasferimento tecnologico e nello sviluppo tecnologico dual-use, opera in una vasta gamma di settori: spazio, difesa, ma anche sicurezza e trasporti, industria e robotica, energia e ambiente. È stata coordinatrice del progetto ADRIEN per rimuovere i detriti spaziali ed è tra i protagonisti di OT4CLIMA, progetto che punta a sviluppare nuovi strumenti di misura e nuove metodologie di Osservazione della Terra (OT) per fornire prodotti/applicazioni/servizi volti a migliorare le capacità di mitigazione degli effetti dei Cambiamenti Climatici alla scala regionale e sub-regionale.

Esempio di altissima specializzazione è anche Intecs, leader internazionale nella ingegneria informatica, che progetta e sviluppa applicazioni, strumenti, software, componenti hardware e prodotti per i mercati Aerospazio, Difesa, Trasporti, Telecomunicazioni e Smart Systems, in collaborazione con le principali Industrie, Organizzazioni, Università e Centri di Ricerca europei ed italiani. Tra gli innovativi progetti che presenta in fiera c’è Dedalo, un sistema Anti Drone (Counter UAV) passivo in grado di rilevare, classificare e localizzare droni commerciali (micro e nano UAV) per la protezione di aeroporti, penitenziari, infrastrutture critiche e siti sensibili (anche in contesto urbano e sub-urbano), senza interferire con le infrastrutture pubbliche e garantendo un controllo a 360 gradi, 24/7.

Di estremo interesse anche il mondo delle startup che gravitano attorno allo spazio e contribuiscono, con il loro potenziale di innovazione, a farne uno degli asset più strategici del Paese. È questo il caso di Centrale Valutativa. Nata da una équipe multidisciplinare di professionisti all’inizio prevalentemente orientata alla valutazione delle politiche pubbliche, questa startup si è via via sempre più specializzata nell’agricoltura di precisione, quella basata sul controllo via satellite dello stato di salute di campi e coltivazioni, capace di consentire la massima ottimizzazione idrica e una stima precisa della resa agricola. Centrale Valutativa effettua un analogo monitoraggio anche per il manto erboso dei golf club.

Ha ben tre missioni in programma per il 2021 ARCA Dynamics, altra startup presente in fiera, specializzata in servizi IOD (In-Orbit Demonstration) di tecnologia (dimostrazione di tecnologia in-orbita installata a bordo del satellite) e di servizi derivanti dall'osservazione della Terra grazie all’utilizzo di nanosatelliti standardizzati, detti CubeSat. A marzo del prossimo anno dimostrerà la propria tecnologia innovativa a bordo di un satellite che verrà lanciato con Soyuz; a giugno lancerà la missione ALPHA, il primo satellite di ARCA per IOD di tecnologia che verrà lanciato con il nuovo VEGA-C di AVIO; a settembre lancerà a bordo del Falcon 9 di SpaceX la missione REVELA, il primo satellite di ARCA per Osservazione della Terra con sensore iperspettrale.

Tutti esempi che ben raccontano la potenzialità del nostro Paese, uno dei pochi al mondo che possiede l’intera filiera che porta allo spazio, con capacità propria di sviluppare i satelliti, portarli in orbita e gestire tutti i servizi connessi, distinguendosi per qualità, precisione e innovazione.


I NUMERI DELLA NEW SPACE ECONOMY

NSE ExpoForum si è già imposto come l’evento di riferimento nazionale ed europeo per la New Space Economy, i cui numeri parlano di un settore che, a livello globale, continua a registrare importanti risultati. Secondo le stime fornite da Morgan Stanley’s Space Team, il fatturato di circa 350 miliardi di US$ registrato dall’industria spaziale globale potrebbe superare i mille miliardi  di US$ entro il 2040. Numeri col “segno positivo” che rappresentano un’opportunità importante da cogliere per un paese come l’Italia, che ha da sempre puntato sullo Spazio come volano per la crescita e che consta di 280 aziende (grandi integratori, PMI e Start-up) impegnate su tutta la catena del valore, per un fatturato totale di circa 2 miliardi di Euro e 7.000 addetti.

L’Italia, tra i primi Paesi a considerare lo spazio una priorità strategica per la crescita e lo sviluppo sostenibile, è in prima fila a livello mondiale per quanto riguarda la New Space Economy. Grazie agli investimenti degli ultimi 60 anni, il nostro Paese ha sviluppato un ecosistema di aziende (circa 280 tra LSI, piccole e medie imprese per un totale di circa 7000 addetti) in grado di garantire una filiera di prodotto completa nel settore spaziale che genera ogni anno oltre due miliardi di euro di fatturato, nuove start-up (+30% l’anno) e moltissimi spin-off di ricerca che spesso trovano sbocco all’estero.

LA FONDAZIONE AMALDI

Fondazione E. Amaldi (FEA) è stata costituita nel 2017 dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Consorzio di ricerca Hypatia, con l’obiettivo di proporre un nuovo modello per la ricerca applicata, il trasferimento tecnologico, la promozione e il sostegno del patrimonio scientifico nazionale. L’obiettivo primario della Fondazione E. Amaldi è quello di promuovere e sostenere la ricerca scientifica finalizzata al trasferimento tecnologico, partendo dal settore spaziale, come strumento fondamentale per lo sviluppo economico del Paese e come fonte di innovazione per il miglioramento della competitività, della produttività e dell’occupazione.

La Fondazione prevede la partecipazione di soggetti privati e pubblici, ma punta a un modello sperimentale virtuoso in cui il contributo pubblico sia inferiore a quello privato, una best practice del partenariato pubblico-privato che ha l’obiettivo di rendere questo stesso modello ripetibile anche in altri settori oltre a quello spaziale.

La Fondazione E. Amaldi incarna una presenza originale nel panorama nazionale delle Fondazioni italiane. La sua caratteristica è quella di avere finalità anche di carattere sociale, ma nella declinazione degli aspetti sociali letti nell’ottica della dimensione scientifico-tecnologica, con la prospettiva di rappresentare un esempio scalabile di acceleratore di innovazione e una nuova formula di cooperazione tra aziende private e settore pubblico attraverso modalità di innovazione aperta e collaborativa. La Fondazione, in questo senso, sopperisce ad una storica carenza del panorama tecnologico nazionale, in quanto insiste sul gap esistente fra la dimensione accademico-universitaria, tipica delle STEM, e quella più propriamente tecnologica di tipo applicativo propria dell’industria.

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