Maker Faire Rome, la fiera dell'innovazione diventa digitale

Maker Faire Rome, la fiera dell'innovazione diventa digitale
di Andrea Andrei
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Giovedì 3 Dicembre 2020, 16:43

Cambia la forma, ma non la sostanza. L'emergenza sanitaria per il Covid-19 ha sconvolto i piani anche di Maker Faire Rome, la più grande fiera dell'innovazione d'Europa punto di riferimento per gli artigiani digitali che l'anno scorso, a ottobre, ha portato negli spazi della Fiera di Roma oltre 100 mila visitatori. MFR, per la quale le invenzioni sono da sempre la linfa vitale, si è trovata davanti a una sfida del tutto imprevista: reinventare sé stessa. E così ha fatto quest'anno per la sua ottava edizione, portando i suoi 300 stand e le sue 130 conferenze direttamente online, su una piattaforma ad hoc accessibile da pc, smartphone e tablet, che cercherà di condensare e di ricreare, seppur a distanza, l'atmosfera creativa e vibrante che dal 2013 caratterizza questo grande evento.


IL PROGRAMMA
«Si comincerà la mattina di giovedì 10 dicembre», ha spiegato ieri il curatore storico della manifestazione, Alessandro Ranellucci, durante la presentazione, «con la Data Driven Innovation, una grande conferenza sull'importanza dei dati nell'innovazione (dalle ore 10 alle 18, ndr), a cui seguirà la tradizionale Opening conference (ore 18-20, ndr), l'evento di apertura, dal titolo Re:Make the World, together. Dal giorno seguente, l'11, inizierà la fiera vera e propria». Quest'ultima sarà per la prima volta «completamente digitale e gratuita», come sottolinea Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma (la cui azienda speciale Innova Camera organizza la manifestazione): «Siamo orgogliosi di averla organizzata nonostante tutto. Sentivamo la responsabilità di rappresentare chi ha fiducia nel futuro».


I SETTORI
Per entrare nella fiera virtuale basterà registrarsi alla piattaforma (andando su makerfairerome.eu): si avrà così accesso a un sito che riprodurrà gli spazi della fiera, divisa in 9 padiglioni tematici, da quello dedicato a Robotica e Intelligenza artificiale (una delle eccellenze di MFR, con il coinvolgimento delle più importanti realtà del settore, come l'Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti I-Rim, il Laboratorio nazionale di Intelligenza Artificiale del Cini, l'Istituto Italiano di Tecnologia, il Politecnico di Milano, la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e il Campus Biomedico di Roma) a quello dedicato alla musica (Maker Art e Maker Music, curato da Andrea Lai e dal musicista Alex Braga, che vedrà la partecipazione, fra gli altri, di Samuel, Max Casacci e Boosta dei Subsonica, di Arisa, Boss Doms, Frankie Hi Nrg, Coccoluto, Piotta e Samuele Bersani), passando per Agrifood e sostenibilità (con la collaborazione di Crea, Cnr ed Enea, oltre che del Santa Chiara Lab dell'Università di Siena), Education (con la partecipazione di scuole e università), Sportech e Moda.


LA COLLABORAZIONE
All'interno dei padiglioni ci saranno, come nelle scorse edizioni fisiche, gli stand dei cosiddetti makers: innovatori, ricercatori, scienziati, creativi, che mostreranno le proprie invenzioni tramite video, approfondimenti e incontri, e con i quali si potrà interagire direttamente.

Per quanto riguarda le tante conferenze previste, queste si terranno fisicamente negli spazi dell'ex Gazometro di Roma, nel quartiere Ostiense, e andranno tutte in diretta streaming nella stessa piattaforma, che resterà visitabile anche dopo la fine della fiera. Anche quest'anno, inoltre, Il Messaggero seguirà la manifestazione con una sezione speciale dedicata sul suo sito e una serie di contenuti esclusivi come video, articoli e interviste.


«Maker Faire porta con sé il tema della collaborazione: non esistono molti luoghi come questa fiera, in cui c'è spazio per tanti appassionati che condividono idee e progetti», ha detto la ministra dell'Innovazione, Paola Pisano, «perché una cosa è parlare di innovazione, un'altra è vederla. Qui c'è un approccio interdisciplinare, che unisce la tecnologia alla musica, allo sport, alle scienze. Abbiamo bisogno di eventi simili per far crescere la cultura dell'innovazione, che ha l'obiettivo di superare i problemi della società grazie alle tecnologie. Perciò ci vuole una formazione adeguata: non dobbiamo più accettare l'analfabetismo tecnologico. Come oggi non sorridiamo se qualcuno ci dice che non sa chi sia Manzoni, non deve farci sorridere nemmeno chi ci dice di non saper usare un pc».


LE OPPORTUNITÀ
«Dietro ogni crisi si nascondono tantissime opportunità», le ha fatto eco la sindaca di Roma, Virginia Raggi, «L'anno scorso Maker Faire Rome registrò numeri molto importanti, e se non ci fosse stata la pandemia sono certa che li avrebbe superati. Ma questa fiera ha affrontato una criticità imprevista, risolvendola brillantemente: il che dimostra come la creatività debba aiutarci a trovare soluzioni innovative». D'accordo il presidente di Innova Camera, Luciano Mocci: «Adesso finalmente ci siamo tutti resi conto dell'importanza della digitalizzazione, cosa che cercavamo disperatamente di far comprendere».


«Maker Faire Rome sarà anche quest'anno un luogo di integrazione e contaminazione tra la ricerca e l'impresa», chiosa Tagliavanti, «anche per questo abbiamo rinnovato la partnership con Ice (Istituto nazionale per il commercio estero, ndr), e con aziende come Eni e Acea. L'innovazione o è di tutti, o non serve. Perciò le daremo spazio per raccontare il Paese che, con passione, non smette di guardare avanti».

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